Covid a Napoli, screening nel campo rom in zona rossa: «Evitiamo altri contagi»

Covid a Napoli, screening nel campo rom in zona rossa: «Evitiamo altri contagi»
di Oscar De Simone
Lunedì 7 Dicembre 2020, 13:20 - Ultimo agg. 13:31
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Screening a tappeto per almeno ottocento persone tra adulti, bambini e anziani. Una prima indagine per evitare eventuali emergenze sanitarie e nuove zone rosse, come quella riscontrata nel campo sulla circumvallazione esterna di Scampia. Questo l'obiettivo che si pongono i rappresentanti dell'VIII Municipalità per gli oltre ottocento abitanti del campo rom su via della Resistenza. Un accampamento nuovamente sommerso dai rifiuti che vengono ancora scaricati lungo gli svincoli viari, occupati dalle abitazioni e dalle carcasse di auto date alle fiamme. Un vero inferno malsano e pericoloso per chi ci vive e per chi risiede nelle immediate vicinanze. 

«È necessario – afferma l'assessore alle politiche sociali dell'VIII Municipalità Gerardo Avallone – assicurarsi che in questo campo non ci siano positivi.

Dobbiamo evitare a tutti i costi che scoppi un focolaio tra queste abitazioni, perchè sarebbe estremamente rischioso per tutti i cittadini di Scampia. Sappiamo di quello che è accaduto al campo a poca distanza da qui e che adesso è zona rossa. Proprio per questo vogliamo fare il possibile con screening di massa per scongiurare ogni eventualità di diffusione del contagio». Una operazione ambiziosa e certamente non priva di difficoltà.

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Una tra tutte quella creata dalla grande quantità di rifiuti, ammassati al lati ed agli ingressi del campo. «Non sarà facile – dichiara il vicepresidente Salvatore Passaro – ma abbiamo il dovere di provarci. Dobbiamo farlo per la sicurezza di tutti e per cercare di accelerare il processo di pulizia e bonifica dell'area. Una tra le più a rischio della zona e che da anni vive delle problematiche relative agli sversamenti abusivi. Questa è una vera bomba sociale ed ecologica che bisogna tenere sotto controllo prima che esploda». 

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