Galleria Vittoria di Napoli, c'è la firma sull'accordo: pronti i fondi per avviare i lavori

Galleria Vittoria di Napoli, c'è la firma sull'accordo: pronti i fondi per avviare i lavori
di Paolo Barbuto
Martedì 6 Luglio 2021, 10:00 - Ultimo agg. 7 Luglio, 07:22
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Non è ancora il grande momento, ma ci siamo vicini. Ieri mattina alle 11, dopo lunghe settimane di tormentosa attesa è stato firmato l'accordo a tre che apre il percorso dei fondi per la ricostruzione della galleria Vittoria. Il dettaglio è importantissimo, però non è ancora quello che consente di festeggiare l'inizio della rinascita. Ieri s'è semplicemente stabilito che i soldi ci sono, li metterà Rete Ferroviaria Italiana che li verserà direttamente all'Anas la quale è chiamata ad occuparsi materialmente dei lavori. 

Da oggi in poi, insomma, sarà possibile avviare le procedure per capire come, ma soprattutto quando, potrà essere ufficialmente aperto il cantiere. 

Insomma, l'avete capito, non possiamo festeggiare ancora l'inizio dei lavori anche se il documento firmato ieri rappresenta un evento estremamente importante.

L'annuncio ufficiale è stato dato dall'Amministrazione Comunale con un comunicato: «È stata sottoscritta la convenzione approvata dalla giunta comunale il 24 giugno 2021 tra Anas, Rfi e Comune di Napoli relativa all'erogazione di un finanziamento da parte di Rfi, pari a 2 milioni di euro, per l'esecuzione dell'intervento di manutenzione straordinaria finalizzato alla riapertura al transito veicolare della galleria Vittoria.

L'accordo odierno deriva da una rimodulazione di precedenti impegni occorsi tra Rfi e Comune di Napoli. Nell'ambito di tale accordo, inoltre, Anas si è resa disponibile all'attuazione dell'intervento. La stipula di oggi è propedeutica alla sottoscrizione di un'ulteriore specifica convenzione operativa tra Anas e Comune di Napoli relativa all'attuazione operativa dei lavori che seguirà conseguentemente».

Insomma, anche nello sgangherato burocratese dei comunicati di Palazzo San Giacomo s'intuisce quel che è successo. Sono arrivati i soldi e, incredibile, Anas si è resa disponibile all'attuazione dell'intervento. Cioè, la disponibilità è arrivata solo ieri, anche se l'assessore Clemente sbandierava l'accordo come già concluso nel mese di aprile, ma questi sono solo dettagli, quel che conta è il futuro.

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Adesso si potrà, finalmente, mettere mano alla questione determinante: quando inizieranno i lavori? A questa domanda nessuno può ancora rispondere, semplicemente perché non è stato ancora stabilito quando potrà essere aperto il cantiere. Formalmente solo ieri s'è raggiunto un accordo sui fondi; formalmente solo ieri Anas ha accettato di occuparsi del cantiere; formalmente solo ieri è stato consegnato il progetto esecutivo sulla base del quale saranno stabiliti tempi e modi degli interventi.

Insomma, di certo non c'è ancora nulla, nemmeno quei turni di lavoro 24 ore su 24 che da mesi vengono sbandierati dalla Giunta comunale. Per carità, noi siamo certi che si lavorerà (quando si inizierà a lavorare) anche di notte, ma ufficialmente non è stato ancora stabilito che sarà così: profonda e incredula ammirazione per le capacità divinatorie di chi già sapeva quel che non è stato ancora ufficialmente deciso.

Si procederà per gradi: prima sarà necessario rimuovere quel che resta dell'attuale copertura, poi bisognerà ricostruire una nuova volta della galleria, più tenace e meglio agganciata alla collina nella quale è stato scavato il tunnel. Tutti annunciano sprint da centometristi per i lavori, se lo augura pure la Procura che aveva concesso quattro mesi per gli interventi, e quei quattro mesi scadono esattamente fra 35 giorni, impossibile rispettare il tempo stabilito; necessario, anzi determinante, andare a implorare per ottenere una proroga.

Sull'intera questione, intanto, aleggia lo spettro dei ricorsi. L'accordo firmato ieri prevede che Rfi versi due milioni direttamente ad Anas per l'esecuzione dei lavori. Quei soldi in realtà erano dovuti al Comune di Napoli per via di vecchi accordi legati all'ingresso in città dell'Alta Velocità ferroviaria, però se fossero transitati sul bilancio comunale sarebbero rimasti impigliati nella rete del cronologico: si tratta di un elenco di aziende che hanno lavorato per il Comune e, da anni, aspettano di essere pagate. In base all'elenco cronologico, quando arrivano soldi freschi vanno pagati per primi quelli che aspettano da più tempo. Sulla base dell'accordo firmato ieri, siccome i denari non passano nelle casse del Comune, chi aspetta da anni non può pretendere nulla. Cioè, non potrebbe, nelle intenzioni di chi ha redatto l'accordo.

Perché c'è una lunga lista di creditori di lunga data che sta già affilando le armi per mettere le mani su quei due milioni. Si tratta di aziende, avvocati, dipendenti che hanno vinto lunghe battaglie legali e ora attendono soddisfazione: in tanti aspettano al varco il Comune e preparano ricorsi per bloccare il passaggio di denaro. La preoccupazione è talmente alta che nell'accordo firmato ieri, sia Rfi che Anas hanno preteso che il Comune si accollasse ogni responsabilità di eventuali atti presentati dai creditori di Palazzo San Giacomo. 

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