Galleria Vittoria di Napoli, accordo a rischio: creditori pronti all'assalto

Galleria Vittoria di Napoli, accordo a rischio: creditori pronti all'assalto
di Paolo Barbuto
Lunedì 5 Luglio 2021, 00:00 - Ultimo agg. 6 Luglio, 07:25
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Il Comune ha spiegato di aver avviato le procedure per l’avvio dei lavori alla Galleria Vittoria. Mancano solo gli ultimi dettagli e le firme sull’accordo a tre fra Palazzo San Giacomo, Rfi che verserà i fondi e Anas che li riceverà direttamente da Rfi. Ma cos’è che ritarda le operazioni?

Ufficialmente si tratta di dettagli sui materiali e sui tempi dei lavori, ufficiosamente c’è il timore nemmeno tanto nascosto, di finire in un caos di ricorsi legali nel quale Rfi e Anas non hanno nessuna voglia di trovarsi.

La metafora calcistica è necessaria perché la questione è legata proprio a un tentativo del Comune di “evitare” gli avversari che, in questo caso, sono i creditori storici che attendono da anni d’essere pagati.

Tutto ruota intorno a un documento, il “cronologico”, nel quale vengono segnati i nomi di tutti creditori: quando arriva un po’ di denaro, uno ad uno, in base alla data di richiesta, vengono saldati e il nome viene cassato dall’elenco. 

Per la galleria Vittoria il Comune ha chiesto a Rfi il completamento dei versamenti scaturiti da un vecchio accordo: due milioni di euro che la società di proprietà di Ferrovie dello Stato Italiane doveva ancora dare a Napoli.

Se, però, quei soldi fossero arrivati nelle casse comunali, la Giunta non avrebbe potuto usarli per pagare Anas che effettuerà materialmente i lavori alla galleria, perché sarebbe stato necessario rispettare il “cronologico”.

La soluzione è stata, allora, quella di dribblare il problema chiedendo a Rfi di versare i denari direttamente ad Anas, così i soldi non sfioreranno nemmeno le casse comunali e nessuno potrà reclamarli, nonostante il “cronologico”. 

Questa storia del passaggio di denaro ha messo fin dal primo momento in allarme le due società che si trovano al fianco del Comune in questa vicenda, tanto da pretendere ufficialmente, con una dichiarazione scritta, che il Comune le esentasse da ogni questione legale in caso di azioni da parte dei creditori.

Così a pagina 5 dell’accordo per la galleria, nell’articolo 3, quello che puntualizza gli impegni delle parti, c’è scritto chiaramente «Resta inteso che il Comune assume ogni responsabilità nei confronti degli eventuali creditori del Comune stesso e dei terzi che dovessero ritenersi lesi a causa e/o in conseguenza della corresponsione della predetta somma da Rfi ad Anas, con espressa e totale manleva di queste ultime da ogni azione di responsabilità e/o richiesta di somme a tale e qualsiasi titolo».

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Probabilmente quello di Rfi e Anas non è un eccesso di zelo perché c’è gran fermento fra i creditori che non accettano di vedersi passare sotto gli occhi quei denari, che loro aspettano da anni, senza la possibilità di ottenere il pagamento dovuto.

Il primo a muoversi è stato l’avvocato Gaetano Brancaccio il quale deve ancora ricevere circa 17mila euro di onorari per una causa perduta dal Comune di Napoli nel 2019: «So bene che il mio credito è relativamente recente rispetto a quelli di centinaia di altre persone e aziende che attendono invano i pagamenti da parte del Comune. Però non intendo restare a guardare di fronte a questa maniera di agire di Palazzo San Giacomo: i fondi devono transitare per le casse dell’Amministrazione e contribuire alla soddisfazione di chi è inserito nel cronologico, su questo non c’è nulla da discutere».

Questa mattina l’avvocato Brancaccio sarà in tribunale per imprimere una svolta alla questione: «Ho fatto tutta la trafila, ho un titolo esecutivo che impone al Comune di versarmi quanto mi è dovuto. Presenterò un esposto al giudice delle esecuzioni per chiedere il suo intervento e per cercare di capire se i passaggi contenuti nell’accordo con Rfi e Anas sono tutti corretti».

In quello stesso accordo, nella stessa pagina, c’è pure un altro dettaglio intrigante: Comune e Rfi concordano che, nel caso in cui i due milioni non venissero utilizzati interamente per la galleria Vittoria «determineranno congiuntamente le modalità per impegnare tale eventuale differenza, compresa la possibile erogazione della differenza in favore del Comune di Napoli». 

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