Lungomare di Napoli, sfregiato il monumento a Diaz: rifiuti tra le sculture

Lungomare di Napoli, sfregiato il monumento a Diaz: rifiuti tra le sculture
di Valentino Di Giacomo
Venerdì 14 Maggio 2021, 08:40 - Ultimo agg. 15 Maggio, 10:03
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Si arrampicano fino a dieci metri d'altezza ed incastrano le bottiglie di plastica tra le figure scolpite sul monumento equestre dedicato ad Armando Diaz. È l'ultimo gioco degli scugnizzi che mischia allo stesso tempo inciviltà e pericolosità sul Lungomare di Napoli. La sfida è arrivare più in alto possibile per incastonare dei rifiuti tra le statue, un passatempo che se da un lato danneggia e inquina una zona simbolo della città, dall'altro mette pure a rischio l'incolumità dei ragazzini incivili che si cimentano in questa prova di abilità. Torna alla mente quanto avvenne solo cinque anni fa in piazza del Gesù quando un giovane, Emanuele, perse la vita cadendo nel vuoto dopo essersi arrampicato sulla guglia della Madonna. Stavolta si tratta di uno sfregio inspiegabile che avviene in quella Rotonda Diaz che attende, magari, di rivedere anche qualche turista.

«Più passa il tempo - spiega il consigliere di Europa Verde, Francesco Emilio Borrelli - e più sarà difficile recuperare la città.

Tolleranza zero, rieducazione e tutela del nostro patrimonio, ma bisogna cominciare a farlo subito». È stato proprio l'esponente dei Verdi a ricevere l'ennesima segnalazione, ma quello della gara di arrampicata non è l'unico fenomeno di degrado alla Rotonda Diaz. I rifiuti di bottigline - viene fatto notare - non si limitano ad ornare' il monumento, perché nella medesima piazza, esse, in buona compagnia di lattine, cartacce e rifiuti vari, contribuiscono in maniera notevole ad aumentare il degrado nell'aiuola che circonda la fontana, lasciata da tempo all'incuria. «È un ulteriore testimonianza - racconta Borrelli - dello sprofondamento della città nel degrado, nell'inciviltà e nell'incuria. Mancanza di senso civico e incuria amministrativa da troppo tempo stanno procedendo a braccetto sotterrando di fatto Napoli sotto macerie di indifferenza e degrado. Più passa il tempo, più sarà difficile recuperare la città. Bisogna intervenire, ora ed in maniera decisa. Serve tolleranza zero per gli incivili, rieducazione ed un programma concreto per la tutela del nostro patrimonio ed ei nostri monumenti». 

 

Tra l'altro, per arrampicarsi, potrebbero anche causare danni al monumento che è lì sul Lungomare da più di 80 anni. Progettato dall'architetto livornese Gino Cancellotti con lo scultore Francesco Nagni, la scultura fu inaugurata il 29 maggio 1936, la statua equestre in bronzo è alta circa 5 metri, ma è proprio il basamento che è assai elevato, di quasi 10 metri, per permetterne la visione anche dal mare. Ora invece quel monumento è diventato una parete per arrampicate. «Questi sono gesti incomprensibili - spiega Benedetta Sciannimanica dei Verdi - di gente che non ama la città, che non è stata educata a rispettare i beni comuni per cui devono essere individuati e puniti magari con dei lavori socialmente utili. Chi compie simili atti deve risarcire la collettività».

E intanto, solo qualche centinaio di metri distante dalla Rotonda Diaz, non trova pace neppure il Molo Saint Tropez, già finito all'attenzione della procura e della Direzione Distrettuale Antimafia per gli interessi della camorra sulla struttura che un tempo faceva da approdo. Nelle vicinanze sarebbe stata effettuata una colata di cemento con tanto di scalette per lo sbarco illegale delle imbarcazioni. Per questo Borrelli ha presentato un esposto all'Autorità Portuale, alla Capitaneria di Porto, al Comune e alle forze dell'ordine «per conoscere le risultanze dei recenti sopralluoghi effettuati dalla Capitaneria di Porto». Per il consigliere di Europa Verde «in caso di assenza di titoli autorizzativi, si deve procedere immediatamente al ripristino dello stato dei luoghi. La vicenda è oggetto da tempo di denunce del sottoscritto e già in passato si è intervenuti contro tale attività». 

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