Monopoly Napoli cambia volto: il gioco da tavolo più amato al mondo torna con tante novità

III edizione di Monopoly Napoli
III edizione di Monopoly Napoli
di Emma Onorato
Giovedì 11 Novembre 2021, 20:04 - Ultimo agg. 12 Novembre, 13:34
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Alzi la mano chi non ha mai giocato al Monopoly? Il gioco da tavolo più amato al mondo, torna con la sua terza edizione dedicata alla città partenopea: Monopoly Napoli. Immediato il successo registrato con le vendite delle versioni precedenti - la prima lanciata nel 2017, la seconda nel 2019 - e così, a quasi due anni di distanza, Monopoly Napoli bussa nuovamente alla porta delle case degli italiani con un’ondata di novità: «Torna con una scatola completamente rivista: non più un panorama generale ma una serie di illustrazioni sui monumenti più importanti - commenta Fausto Cerrutti, responsabile in Italia di Winnig Moves - e torna con un fratello più piccolo, ovvero il puzzle dedicato alla casella di via Posillipo con l'immagine di Palazzo Donn'Anna. Dell'edizione precedente di Monopoly Napoli sono state vendute oltre 25mila copie in tre anni, quindi si può dire che il 10% delle copie di tutti i tipi di Monopoly venduti in un anno, negli ultimi tre anni, sono state quelle di Monopoly Napoli». Sul motivo dell'eclatante e indiscusso successo Cerrutti risponde: «Da una parte credo che sia riconducibile all'amore per Napoli, nutrito dai napoletani, dall'altra penso che sia merito di un qualcosa che si può definire rinascimento turistico della città. Nessun'altra delle edizioni che abbiamo realizzato dopo il Monopoly Napoli ha riscontrato lo stesso successo».

Un gioco intramontabile che resiste nei secoli vincendo anche il temibile cambio generazionale, si conferma un primato senza tempo. Batte a tavolino anche i videogiochi più all’avanguardia regalando momenti di socialità e aggregazione tra amici e familiari di tutte le età, travolgendo, per intere ore, nel suo magico divertimento. Con l’edizione Monopoly Napoli, il gioco di società diventa più coinvolgente: è un’esperienza che riesce a far immergere i partecipanti nella realtà partenopea attraverso caselle che ripercorrono le strade più note della città che, insieme ai più celebri luoghi di ritrovo, fanno tornare alla mente del giocatore particolati ricordi o aneddoti vissuti in prima persona. Da Castel dell’Ovo a Piazza del Plebiscito, il tabellone è fedele nel rappresentare i monumenti più iconici di Napoli. Giocando si ripercorre - attraverso una lunga passeggiata ludica - il centro storico della città con via dei Tribunali, via Toledo, via Chiaia, il lungomare, via Posillipo e tante altre vie della toponomastica partenopea. Ogni viuzza riconduce a un’insegna cara ai napoletani, come le note pizzerie Sorbillo, 50 Kalò e Olio e Pomodoro, ma anche il panoramico Palazzo Petrucci di Posillipo che ha presentato in anteprima la sua III edizione. Continuando il percorso di gioco si ritrova l’iconica Trattoria Nennella, Casa Infante, Eccellenze Campane, ma tra le caselle compaiono anche Umberto, Carraturo, Idea Bellezza e Laura Bistrot

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Tra le new entry, del nuovo Monopoly Napoli, fa il suo ingresso il noto brand napoletano conosciuto in tutto il mondo per le sue eleganti cravatte firmate Marinella. E, oltre alla boutique della Riviera di Chiaia, entra nel tabellone 2021 anche Puok, il rinomato Burger Store di via Cilea; Tandem, diventato celebre con il suo impeccabile ragù napoletano. Nella III versione che entrerà in commercio da fine novembre - acquistabile online o nelle librerie Feltrinelli e nei punti vendita di Toy Center - compare anche la nuova pizzeria Impasto 55, London Vomero e Ciro Amodio: «Siamo particolarmente affezionati a questo gioco da tavolo perché fin dalla nostra nascita siamo cresciuti con il Monopoly - commenta Fausto Amodio, amministratore di Ciro Amodio - Mai avrei potuto immaginare di inserire nel circuito una mozzarella come casella.

Oggi siamo particolarmente contenti perché riusciamo a riunire i nostri clienti non solo intorno al tavolo per mangiare la mozzarella, ma anche intorno al tavolo del Monopoly. Quindi la tavola è sempre al centro della nostra storia», conclude.  

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