Art bonus, Napoli e la sfida possibile: «Obelischi, statue e Porte in salvo grazie ai privati»

Il mecenatismo tra opere fatte e progetti in attesa

L'obelisco della Villa Comunale di Napoli
L'obelisco della Villa Comunale di Napoli
di Gennaro Di Biase
Venerdì 3 Marzo 2023, 23:45 - Ultimo agg. 5 Marzo, 09:01
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Il mecenatismo tra opere fatte e progetti in attesa. La partnership pubblico-privato sta producendo risultati: restyling di opere di interesse pubblico, recupero di edifici storici abbandonati e sostegno nella tutela dei luoghi. Tutto oro che cola, per le casse comunali cronicamente in difficoltà. Ma si potrebbe fare di più: il dialogo tra i privati pronti a investire per il bene pubblico e le istituzioni potrebbe essere meno intrappolato nella ragnatela della burocrazia e dei permessi. Proprio per questo, Palazzo San Giacomo ha approvato un nuovo regolamento mirato a «snellire le procedure». La lista degli interventi è folta. Va detto che ognuna delle grandi fondazioni che operano in città ha la sua specificità. 

Passiamo all’elenco. Macs ha operato sul recupero delle 8 statue della Villa Comunale. Friends of Naples si occupa di restauri di monumenti ecclesiastici e laici: finanzia il recupero dell’obelisco della Villa comunale (in corso di approvazione), della Cappella nel Duomo Capece Minutolo (concluso), del portone palazzo San Giacomo (in corso), le capriate dell’adiacente chiesa di San Giacomo degli Spagnoli (per mezzo milione circa), il restyling di Porta San Gennaro e la Cappella di San Tommaso d’Aquino (conclusi). La Fondazione Grimaldi onlus ha finanziato il restyling della facciata della basilica del Buon Consiglio a Capodimonte, la rimessa in sesto dell’Istituto Bianchi a Montesanto e, sempre in zona, ha acquisito l’Istituto Giovanna d’Arco. Intesa Sanpaolo - con la collaborazione di Aicast - ha finanziato la guardiania notturna in Galleria Umberto. L’Unione industriali opera nel sociale, come il finanziamento al Comune per l’esoscheletro intelligente, e studia sostegni alla cultura. 081 Stand For Naples, organizzazione di Under 35 napoletani che hanno fatto carriera all’estero, si è fatta carico delle spese per la prossima pulizia dei fondali a Castel dell’Ovo.

«Abbiamo avuto il permesso da poco per il portone di Palazzo San Giacomo - spiega Alberto Sifola, presidente di Friends of Naples - un intervento intorno ai 40mila euro con GreenCare. Qualche criticità c’è: i ponteggi, ad esempio, sono diventati carissimi. Per l’obelisco della Meridiana in Villa Comunale, il ponteggio costa più del restauro, che si aggira intorno ai 38mila euro.

I monumenti napoletani sono innumerevoli e lo Stato non può farsene carico da solo. 

 

Essenziali, per il mecenatismo, sono due fattori: mantenere lo sgravio fiscale del 65% dell’Art Bonus e la sensibilizzazione dei cittadini». «La Fondazione Grimaldi - spiega Luca Marciani, direttore della fondazione Grimaldi Onlus - catalizza la maggior parte dell’iniziativa per il bene comune. Al di fuori di questo perimetro si può registrare la presenza di Grimaldi Group tra i main sponsor dell’associazione GreenCare, e la ristrutturazione della facciata della Basilica di Capodimonte con 440mila euro. L’investimento principale è rivolto a progetti sociali, con 18milioni spesi dal 2007. La famiglia Grimaldi non si è tirata indietro dal ristrutturare sedi anche di pregio. È il caso della sede della Fondazione Grimaldi, palazzo Bianchi a piazza Montesanto, dove ha sede la Scuola della Famiglia e dell’ex Istituto Giovanna D’Arco, poco distante, dove avrà sede un nuovo polo medico sanitario. Tra i due edifici, oltre ai soldi spesi per l’acquisto e pianificati per la gestione, Grimaldi si sobbarcherà lavori per circa 10 milioni. All’interno dell’Istituto Giovanna D’Arco, dove insiste una Chiesa del ‘600, una volta ristrutturato (stima inizio 2026), i Grimaldi hanno previsto di allestire una mostra dove saranno esposti opere e testimonianze di una vita raccolti dal Cardinale Sepe, e in seguito acquistati per beneficienza da Emanuele Grimaldi».  

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Pochi mesi fa, il Comune ha licenziato un nuovo regolamento per disciplinare il mecenatismo, compito che spetta al servizio Arredo Urbano. Molto ruota intorno all’Art Bonus voluto dall’ex ministro Franceschini, che consente uno sgravio fiscale del 65% ai donatori. «Non esisteva alcuna regolamentazione – sottolinea Sergio Locoratolo, coordinatore delle Politiche culturali del Comune – Ora c’è una procedura approvata dal consiglio, i cui principi generali sono: l’individuazione del percorso per la donazione, lo snellimento delle procedure burocratiche: per agevolare il privato si sono individuati i dirigenti area per area. Per gli interventi inferiori a 40mila euro, inoltre, non occorre più la delibera di giunta comunale, e questo accelera le operazioni. La gara si fa solo per gli interventi superiori a 40mila euro». «Le cose funzionano, ma non siamo al livello del resto d’Europa – dice Antonio Pariante del Comitato Portosalvo – Spesso gli ostacoli sono tanti. L’humus politico e il dialogo tra Comune e privati potrebbe essere più efficace se fosse Palazzo San Giacomo a fornire una lista di opere da sistemare. Penso per esempio alla Fontana dei Papiri al Molosiglio, Villa Ebe o il Mausoleo Schilizzi».

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