Napoli, il cantiere alla Riviera di Chiaia paralizza il traffico e la metro si ferma

Napoli, il cantiere alla Riviera di Chiaia paralizza il traffico e la metro si ferma
di Elena Romanazzi
Venerdì 23 Aprile 2021, 12:00 - Ultimo agg. 13:35
4 Minuti di Lettura

Traffico in tilt, metro con corse limitate a Dante dalle 8 del mattino alle 10.45, Riviera di Chiaia chiusa in direzione piazza Vittoria e in ultimo una manifestazione dei disoccupati (aderenti al Movimento di lotta Disoccupati 7 novembre) che ha paralizzato l'intera area della Ferrovia, prima con un blocco stradale al corso Garibaldi e con un corteo a corso Meridionale. Per non parlare della pioggia. È la sintesi di quanto è accaduto nella giornata di ieri gettando nel panico migliaia di persone di persone (per la metro) e altrettante per le ore trascorse in auto in attesa che si sbloccasse la situazione sia lato Riviera che a Garibaldi. 

Il primo intoppo alle 8.01 del mattino.

Due treni si guastano. i tempi di attesa si allungano come le code fuori dalle principali stazioni. C'è panico. E si decide così anche per evitare pericolosi assembramenti di limitare le corse. In pratica da Piscinola si può arrivare solo fino a Dante. Cinque stazioni chiuse in un orario di punta hanno scatenato la rabbia degli utenti che hanno inondato di insulti la pagina a Fb di Anm. Per ovviare ai disguidi è stato modificato il percorso del bus 650 in modo da garantire l'arrivo da Garibaldi a Toledo. Un vero inferno. Urla. Corsa per riuscire a salire a bordo. Altri mezzi pieni. Una giornata da dimenticare che si è conclusa con il ripristino dell'intera linea solo alle 10.45. e con le scuole e le attività commerciali aperte gli spostamenti sono stati un vero e proprio incubo.

La sorpresa, anche se annunciata, è scattata alle 7.30 del mattino. Chiusa in direzione piazza Vittoria per la ripavimentazione della strada. Il blocco all'altezza di via dei Pergolesi ha creato code di macchine lungo viale Gramsci e Viale Dornh dove si dovevano per forza immettere per raggiungere piazza Vittoria. Per non parlare dei mezzi pubblici. Fino alle 7.30 sono passati - 151, R7, 140 e quelli dell'Eav - su via Giordano Bruno. Poi il black out. Già perché solo chi era munito di smartphone e relativa app con gli avvisi (Moovit e Giranapoli) era informato gli altri si sono trovati lungo le fermate da Sannazaro a piazza della Repubblica senza l'indicazione della soppressione momentanea della fermata. «Ma oggi non passa nulla - si chiedevano delle signore a Giordano Bruno - sono 45 minuti che aspetto il 151 e non arriva mai». Per poter salire a bordo bisognava spostarsi all'altezza del Circolo del Tennis in viale Dohrn dove è stata messa una fermata provvisoria (resterà fino ad oggi pomeriggio alle 16.30). «Dove ferma», «dove trovo il bus», «come arrivo a piazza san Pasquale». Il caos totale. Per non parlare del tempo per raggiungere ieri mattina piazza Garibaldi da piazza della Repubblica a Garibaldi: si sono sfiorati anche i 60 minuti. Come detto finisce oggi ma si ripeterà la prossima settimana sempre per un giorno e mezzo, dalla mattina del 29 e fino al pomeriggio del 30 aprile. I lavori di ripavimentazione rientrano nell'ambito della risistemazione delle aree superficiali della Riviera di Chiaia e di piazza della Repubblica della stazione Arco Mirelli della Linea 6 della Metropolitana di Napoli da parte della societa concessionaria Hitachi Rail Sts spa. 

Video

Oltre al caos traffico, una sorpresa attesa da tempo. Dopo un anno di segnalazioni inviate dai residenti e dai commercianti della zona, in prima linea Rosaria Pertici e il padre Davide, per la mancanza della segnaletica stradale e dell'illuminazione, finalmente le squadre sono intervenute. Di notte hanno rifatto tutte le strisce pedonali gialle e riacceso anche i fari e delimitato sempre in giallo i bordi delle corsie. La strada è una di quella ad alta densità di incidenti. Proprio in via Giordano Bruno ha perso la vita nei giorni scorsi (i funerali di Stato sono stati celebrati due giorni fa alla presenza del capo della Polizia) Gianni Vivienzo, aveva 54 anni e da 31 lavorava in polizia ed era sovrintendente del commissariato San Ferdinando, sezione Falchi. Ha perso la vita dopo 11 giorni di agonia. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA