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Napoli, corso Vittorio Emanuele ad alto rischio: ecco i dossi anti-pirati

Negli ultimi quattro anni un incidente ogni 5 giorni, 199 feriti, 575 mezzi coinvolti, 43 pedoni investiti e un morto

Ll’incidente al Corso Vittorio Emanuele, nel quale è morto un cingalese di 21 anni. In alto Anna Teresa Ciccone, la 21enne morta a Ottaviano LE VITTIME A sinistra l’incidente al Corso Vittorio Emanuele, nel quale è morto un centauro a gennaio 2023
Ll’incidente al Corso Vittorio Emanuele, nel quale è morto un cingalese di 21 anni. In alto Anna Teresa Ciccone, la 21enne morta a Ottaviano LE VITTIME A sinistra l’incidente al Corso Vittorio Emanuele, nel quale è morto un centauro a gennaio 2023
Paolo Barbutodi Paolo Barbuto
Articolo riservato agli abbonati premium
martedì 9 aprile 2024, 23:30 - Ultimo agg. : 10 aprile, 18:30
4 Minuti di Lettura

Che il Corso Vittorio Emanuele sia la strada più pericolosa della città, i vigili lo sanno da sempre; proprio su impulso della polizia municipale è scaturito il progetto per installare strisce pedonali rialzate nei due punti nevralgici della lunga striscia d’asfalto che taglia trasversalmente la collina di Napoli.

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Il progetto per i dossi è stato approvato due giorni fa dalla Giunta, assieme a quello per sistemare nuove strisce rialzate anche a via Terracina e a via Pasquale Leonardi Cattolica a Bagnoli. Si tratta dell’ampliamento di un programma per limitare l’incidentalità a Napoli che ha già dato ottimi risultati nelle precedenti esperienze, già realizzate tra via Montagna Spaccata, Fuorigrotta, via Petrarca e, soprattutto, il lungomare: in tutti questi luoghi, i sinistri di auto e moto si sono drasticamente ridotti e gli investimenti di pedoni sono quasi del tutto azzerati. 

Il pericolo

Allegato al progetto per la realizzazione delle strisce pedonali ci sono anche i drammatici dati sull’incidentalità lungo le strade dove saranno sistemati i nuovi dispositivi di rallentamento. Quelli relativi al corso Vittorio Emanuele, come leggete anche nella tabella al centro di questa pagina, sono impressionanti.

Nel giro di quattro anni, dal 2020 al 2023 su quella singola strada si sono verificati 302 incidenti alla media di uno ogni cinque giorni; sono stati registrati quasi duecento feriti, 199 per la precisione, con il ritmo di uno alla settimana. I pedoni investiti sono stati 43 in tutto, mentre i mezzi coinvolti, tra auto e moto, sono stati 575. C’è anche il drammatico dato di una morte, registrata all’inizio di gennaio del 2023 quando un centauro venne travolto da un’automobile e perse la vita sul colpo.

I punti critici

Secondo il progetto presentato da Palazzo San Giacomo, i luoghi dove sistemare le strisce pedonali rialzate sono stati identificati nelle zone a maggior rischio, cioè quelle in cui i mezzi riescono a sfrecciare a velocità maggiore. Una delle strutture sarà creata esattamente all’altezza dell’ingresso del Suor Orsola Benincasa, area nella quale l’attraversamento, soprattutto nelle ore del mattino, è continuo e i pericoli per i pedoni sono tantissimi. 

L’altro attraversamento rialzato verrà costruito nei pressi dello sbocco delle scale di Montesanto, all’altezza del civico 385 del Corso Vittorio Emanuele, altro luogo nel quale la velocità e la scarsa visibilità causano molti incidenti e mettono a rischio l’incolumità dei cittadini. 

 

Le corse folli

Nella porzione attuale del progetto di dossi rallentatori, è compresa anche via Leonardi Cattolica a Bagnoli. Si tratta dalla lunga strada che collega Cavallegeri D’Aosta con Coroglio: un’ampia striscia d’asfalto che passa di fianco alla ex zona industriale in un’area scarsamente abitata. Su quella strada le auto sono abituate a sfrecciare a velocità impressionanti e proprio per limitare le corse folli è stato deciso di sistemare i due passaggi pedonali rialzati a metà della porzione iniziale della strada, ai limiti della zona abitata, e verso la fine dell’ultimo rettilineo, quello che sbocca direttamente si via Coroglio. 

Video

L’area ospedaliera

Un’altra tragedia ha convinto l’amministrazione locale a portare i dossi artificiali anche su via Terracina. È recentissimo, risale alla fine dell’ultimo settembre, lo schianto che costò la vita a due giovanissimi, Francesco Altamura di 23 anni e Lucia Morra di 20, morti sul colpo a bordo dello scooter sul quale viaggiavano. La moto si scontrò frontalmente con un’autovettura che procedeva in senso opposto, il drammatico incidente avvenne a pochi passi dall’ingresso del Pronto Soccorso dell’ospedale San Paolo. Proprio in quel luogo sarà realizzata una delle strisce pedonali rialzate, l’altra verrà installata a qualche centinaio di metri di distanza in direzione di Fuorigrotta.

Con questi ulteriori sei dossi rallentatori Napoli dovrebbe raggiungere un livello di sicurezza estremamente elevato. Il progetto per la costruzione, che sarà a cura dell’Anm, è già stato presentato. Anche i fondi sono attualmente disponibili: si tratta di poco meno di 35mila euro che sono stati messi da parte nel bilancio del 2023.

Prima ancora della realizzazione, però, sarà necessario l’ultimo passaggio formale. Bisognerà mettere attorno a un tavolo tutti gli Enti che potrebbero avere difficoltà ad affrontare i dossi, si tratta di ambulanze, autobotti dei vigili del fuoco, auto di servizio di polizia, carabinieri, guardia di finanza, vigili: ognuno di questi mezzi ha necessità di raggiungere alte velocità per portare soccorso e ciascuno dovrà acconsentire a un rallentamento in concomitanza con i nuovi dossi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
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