Napoli, è morta la donna investita a via Foria: «Uccisi 17 pedoni»

L'incidente con uno scooter, continua la strage di pedoni

La strage dei pedoni a Napoli
La strage dei pedoni a Napoli
di Melina Chiapparino
Venerdì 9 Febbraio 2024, 02:28 - Ultimo agg. 10 Febbraio, 10:20
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La strage di pedoni a Napoli conta un’altra vita spezzata. Antonietta De Rosa, la 68enne napoletana investita in via Foria, lo scorso 29 gennaio, non è riuscita a sopravvivere ai gravi traumi causati dall’impatto con una Smart. La donna, ricoverata all’ospedale del Mare, è morta mercoledì dopo dieci giorni di cure intensive nel reparto di Rianimazione. Il suo investimento è stato il terzo drammatico episodio nell’arco di sette giorni durante i quali sono stati investiti anche uno studente fuori sede di 21 anni, travolto mentre attraversava sulle strisce pedonali di corso Garibaldi, lo scorso 23 gennaio e, il giorno dopo, un 70enne napoletano colpito da un’auto mentre attraversava in via Cristoforo Colombo, nelle prime ore del pomeriggio.

Entrambi sono ancora ricoverati all’ospedale del Mare, così come un quarto pedone, un 52enne investito lo scorso 31 gennaio in via delle Repubbliche Marinare, tutti in prognosi riservata.

Ieri, inoltre, una donna di 60 anni è stata investita da uno scooter in via Ruiz. Una strage, appunto, consumata su strade e piazze del perimetro urbano cittadino che è stata fatale per 17 vite a cominciare da quella di Elvir Zriba, la 34enne di origini marocchine trascinata da un centauro sul lungomare, a fine agosto 2022.

Antonietta De Rosa abitava nella zona dei Miracoli e si trovava in via Foria, dove si era recata di buon mattino, per alcune commissioni. Poco dopo le otto, la donna aveva attraversato il tratto finale di via Foria che incrocia via Duomo dove è stata colpita da una Smart. L’impatto con l’auto condotta da un 72enne napoletano è avvenuto nella parte anteriore del mezzo, all’altezza del parabrezza, per cui la donna è stata sbalzata per diversi metri, finendo nella porzione di carreggiata che si trova tra i due attraversamenti pedonali semaforizzati e sincronizzati all’incrocio delle due strade. L’automobilista si era immediatamente fermato per prestarle soccorso ma fin dall’intervento dell’ambulanza, le condizioni della 68enne erano apparse gravi.

La violenza dell’urto le aveva procurato un importante trauma cranico, la frattura del bacino e numerosi altri traumi in varie parti del corpo, per cui dopo una prima assistenza ospedaliera all’ospedale Vecchio Pellegrini era stata trasferita nel presidio di via Enrico Russo dove ha lottato tra la vita e la morte per dieci giorni nel reparto di Rianimazione fino a mercoledì quando il suo cuore non ha più retto ai traumi.

La dinamica dell’investimento è al centro delle indagini della sezione Infortunistica della polizia municipale comandata da Joselito Orlando. Dai primi accertamenti attraverso i rilievi planimetrici e la raccolta di alcune testimonianze, sembra molto probabile che la donna stesse percorrendo la zebra del primo attraversamento semaforizzato, ovvero quello che precede via Duomo ma l’analisi della sua posizione rispetto alla carreggiata sarà definita nei prossimi giorni. Uno dei punti fondamentali per il fascicolo investigativo degli agenti, infatti, è collocare con esattezza la posizione della vittima e la sua traiettoria dal momento che l’impatto con la Smart l’ha sbalzata per diversi metri rispetto al luogo dell’investimento. L’analisi delle immagini della videosorveglianza in zona saranno dunque una delle chiavi per definire esattamente la dinamica dell’investimento da considerare, ora, omicidio stradale. «Continuano a morire pedoni mentre noi aspettiamo giustizia ma anche la messa in sicurezza delle strade e più controlli».

Le parole di Alba Pazzi, mamma di Elvira travolta e uccisa in via Caracciolo, convinta che «molti investimenti pedonali siano da considerare come azioni criminali» riecheggiano a distanza di pochi giorni dal rinvio dell’udienza per l’omicidio stradale di Elvira Zriba, sua figlia, travolta da un centauro a fine agosto del 2022. Da oltre un anno i familiari delle vittime e le associazioni che li supportano chiedono maggiori tutele per i pedoni e la messa in sicurezza delle strade considerate ad alto rischio, proponendo anche autofinanziamenti per gli attraversamenti pedonali rialzati. L’amministrazione comunale ha avviato l’allestimento di attraversamenti pedonali su dieci strade e arterie urbane ma i cittadini chiedono interventi più incisivi.

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