Sicurezza a Napoli, c'è l'elenco delle strade a rischio «Qui limiti di velocità»

Primo autovelox al Corso Garibaldi, Corso Vittorio Emanuele e Rettifilo

Incidente al Corso
Incidente al Corso
di Luigi Roano
Venerdì 26 Gennaio 2024, 10:00
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«Abbiamo bisogno di due settimane ancora di approfondimento poi saremo pronti a partire con il limite di velocità a 30 chilometri l'ora in alcune strade della città come corso Umberto e corso Garibaldi» così l'assessore Antonio De Iesu che ha le deleghe alla Polizia municipale e alla legalità. Insomma, il Comune si muove, del resto la conta dei morti e dei feriti per incidenti stradali cresce di giorno e in giorno e fa di Napoli una delle città più pericolose per i pedoni. Il cosiddetto "Modello Bologna", nella sostanza, verrà applicato anche dalle nostre parti «ma solo dove ravviseremo dopo gli studi che stiamo facendo che l'indice di pericolosità è superiore alle medie» precisa ancora l'ex questore.

Prima di approfondire l'elenco delle strade - che a Palazzo San Giacomo è già pronto - su dove mettere il limite di velocità, va detto che sembra esserci una schiarita dal Mit - il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti - retto dal vicepremier Matteo Salvini, ente dal quale ogni decisione che riguarda i trasporti dovrebbe passare a iniziare dai limiti di velocità.

Una circolare dal Mit ha frenato molti sindaci sottolineando la centralità del ministero, ma ieri Salvini ha chiarito: «L'obiettivo è di evitare l'anarchia viabilistica dei 30 all'ora random in base a una scelta politica del Consiglio comunale. Che potrebbe generare maggiori emissioni e traffico. Ho emanato una direttiva - dice Salvini - che non vuole imporre, ma dice che se mettiamo la zona 30 devi specificare dove e per quale motivo. Mettere i 30 all'ora sull'80% della superficie cittadina è ideologia, non sostenibilità ambientale».

Una risposta all'Anci che sulla "Zona 30" si è intestata la battaglia politica e allo stesso sindaco Gaetano Manfredi che invoca «l'autonomia dei sindaci sulle decisioni in materia di viabilità». In ogni caso la strada intrapresa da Palazzo San Giacomo è quella di non applicare il limite di velocità su tutto il territorio anche per la particolare conformazione dello stesso. Il tema piuttosto è come fare rispettare il limite laddove verrà messo.

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È ancora De Iesu a spiegare i criteri per applicare la "Zona 30". «Bisogna valutare le caratteristiche delle strade, la loro grandezza, la densità demografica che tipi di semafori ci sono e dove sono collocate. Chiarito questo, il limite potrebbe partire dal corso Umberto e a seguire poi il corso Garibaldi e il corso Vittorio Emanuele». Riguardo agli strumenti l'assessore è sul pezzo: «Abbiamo degli autovelox mobili, ultimate le analisi che stiamo facendo assieme agli uffici e alla Polizia municipale li metteremo in campo». I siti già individuati hanno in comune che l'asfalto è stato rifatto, non ci sono buche e nessun ostacolo, vale a dire che la strada liscia e confortevole è diventata un circuito per gli automobilisti più spericolati che si scatenano con conseguenze mortali.

«È il paradosso napoletano, ma certo noi continueremo ad aggiustare strade: la città ne ha per 1200 chilometri. Far rispettare il limite è fondamentale perché gli incidenti avvengono quando si va ad alta velocità e noi abbiamo la sezione dell'infortunistica che interviene nel 95% dei casi che ha accumulato una marea di dati. Per il controllo servono gli autovelox e naturalmente i vigili urbani» spiega ancora De Iesu. Tra i parametri individuati per definire la pericolosità di una strada non c'è solo l'indice di incidentalità. Il corso Vittorio Emanuele, per esempio, è molto pericoloso perché ci sono le curve e le auto parcheggiano anche nelle curve un comportamento che ovviamente aumenta i rischi di incidente. «In questo senso gli studi che abbiamo fatto aiuteranno i vigili urbani a intensificare il lavoro su questa specifica strada per evitare che si parcheggi in curva e soprattutto dove non si può parcheggiare: la Polizia municipale farà azioni mirate».

Azioni e limite di velocità che colpirà anche in via Tasso, sul lungomare, in via Marina e nelle aree periferiche. Come quella orientale con i vialoni che portano a Ponticelli e la stessa via Argine, identico schema che si replica a Scampìa. La "Zona 30" non è l'unica misura che il Comune sta mettendo in campo per limitare gli incidenti stradale che coinvolgo i pedoni. Come anticipato dall'assessore alle Infrastrutture Edoardo Cosenza si sta lavorando sui Tutor da installare nelle tre Gallerie: Vittoria, Quattro Giornate e Piedigrotta. La stessa metodologia e tecnologia che utilizza Tangenziale nei suoi tunnel.
 

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