Strade, il Comune di Napoli dice sì al limite di 30 km all’ora: «Pronti tutor e autovelox»

Manfredi, avanza il modello Bologna

Il limite di 30 km/h a Bologna
Il limite di 30 km/h a Bologna
di Luigi Roano
Mercoledì 24 Gennaio 2024, 23:50 - Ultimo agg. 25 Gennaio, 18:55
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«Noi siamo favorevoli a tutte le misure che proteggono i pedoni anche al limite di velocità come a Bologna, i 30 chilometri all’ora ma a Napoli il tema è che si corre troppo per ora stiamo lavorando a mettere i Tutor come ci sono sulla Tangenziale nelle tre Gallerie» racconta l’assessore alle Infrastrutture e al Traffico Edoardo Cosenza. Insomma, il tema della sicurezza stradale e degli indenti mortali è molto sentito a Palazzo San Giacomo. Ieri è toccato a un giovane di 21 che è ricoverato in stato di coma a essere investito al corso Garibaldi.

Lo stesso sindaco Gaetano Manfredi fresco reduce dal vertice al Viminale con il ministro Matteo Piantedosi è intervenuto su questa tematica invocando autonomia per i sindaci sulle decisioni da prendere su questa materia, in ogni caso il cosiddetto “Modello Bologna” non è un tabù: «Credo - racconta che si debba lasciare autonomia ai sindaci di decidere, insieme ai cittadini, come e dove gestire la sicurezza stradale. Ovviamente si può valutare in base alle situazioni delle singole città quali siano le aree in cui questo limite di velocità va applicato e dove invece è necessario uno scorrimento più veloce». Il riferimento è alla direttiva del Mit - ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti retto dal vicepremier Matteo Salvini - nella quale si afferma che «qualsiasi fissazione generalizzata dei limiti di velocità nel contesto urbano risulta di per sé arbitraria». Direttiva arrivata dopo la decisione del sindaco di Bologna Matteo Lepore di introdurre il limite di velocità nella sua città.

«Nei centri urbani - spiega il sindaco - è fondamentale.

Noi abbiamo avuto tanti incidenti a Napoli e proprio ieri notte c’è stato un altro investimento di un giovane. È chiaro che il limite di velocità, e far rispettare i limiti di velocità, è estremamente significativo ed è importante farlo». Poi di nuovo Manfredi si rivolge a Salvini: «Non credo che queste cose vadano centralizzate, si parla spesso di autonomia, lasciamo l’autonomia ai sindaci». 

La sostanza è che Gaetano Manfredi e la sua squadra sono pronti a replicare quello che è stato fatto a Bologna - con il supporto dell’Anci - che si è intestata la vertenza con il ministro e il Governo, nel frattempo l’assessore Cosenza si concentra su quello che già è possibile fare in tempi più o meno rapidi. «C’è un tavolo aperto con l’assessore De Iesu e il capo dei vigili urbani Esposito oltre che in prefettura. Gli incidenti stradali purtroppo sono tanti malgrado a Napoli già esista il limite dei 40 chilometri orari. Si dice che a Napoli c’è il traffico perciò si va più lentamente, ma gli studi effettuati ci raccontano che a Napoli le auto vanno a una velocità ben maggiore di quelle di Milano». In questa cornice Cosenza spiega le mosse del Comune: «I Tutor come sulla Tangenziale li vogliamo mettere nella Galleria Laziale, quella delle Quattro Giornale e in Galleria Vittoria, li si corre molto e c’è un ingresso e una uscita e si possono mettere. Ne stiamo parando con i tecnici di Tangenziale. Saranno un deterrente perché prima di entrare nelle Gallerie bisognerà rallentare per non prendere la multa». 

Un’altra novità sono gli Autovelox e Cosenza va dritto al punto. «Stiamo facendo un approfondimento su dove metterli, ovvero lo studio è su tutte le strade. A partire da quelle più lunghe che proprio per questo motivo hanno un rapporto di incidenti pi elevato». Va ricordato che anche in questo caso bisogna passare - a oggi - per il Mit per avere l’autorizzazione all’installazione degli Autovelox. L’ipotesi del Comune è porli in luoghi strategici dove gli automobilisti tendono a pigiare forte sull’acceleratore. Come in via Marina, corso Vittorio Emanuele strade che paradossalmente che sono state rifatte e sono più “prestazionali” per gli spericolati automobilisti nostrani. Tra qualche settimana aprirà il cantiere di via Posillipo e anche li si immagina di installare gli autovelox. Se questa è la prospettiva a breve e medio termine va ricordato che il Comune già in molte strade come a piazza Sannazaro e sul lungomare di via Caracciolo ha installato i sovrappassi pedonali, vale a dire quelli che comunemente vengono chiamati dossi.

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«Le decisioni su dove installarli - conclude l’assessore - si prendono insieme alla prefettura ma anche qui ci sono una serie di prescrizioni. Per esempio non possono essere messi in prossimità degli ospedali perché danno fastidio alle ambulanze e bisogna stare ben attenti anche a non metterli dove passano i bus. Però non ci fermiamo laddove è possibile li metteremo perché siamo favorevoli a tutte le misure a tutela dei pedoni».

Riflessione aperta dunque in Comune sul “Modello Bologna” magari rivisitato: nel senso che Napoli le strade a scorrimento veloce sono poche e quindi l’ipotesi di applicare il limite di velocità come misura contro gli incidenti che coinvolgono soprattutto i pedoni, abbinata a quella degli Autovelox e dei Tutor possa essere ben tollerata anche dai napoletani.

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