Incidenti a Napoli, patto con i privati per dossi e autovelox

L'impegno del prefetto di Bari

Le strisce pedonali rialzate in via Petrarca
Le strisce pedonali rialzate in via Petrarca
di Gennaro Di Biase
Martedì 16 Gennaio 2024, 10:00
4 Minuti di Lettura

Una partnership tra pubblico e privati per fermare la strage. Lievita, da un anno all'altro, il numero di vittime di incidenti stradali nel territorio del Comune di Napoli. Se n'è parlato ieri in prefettura, a pochi giorni di distanza dalla scomparsa di Giovanni Grillo, 72enne travolto sulle strisce pedonali di Corso Umberto. Per arginare il fenomeno, è stata intrapresa la strada di un patto con gli enti proprietari delle strade.

Al tavolo di ieri convocato dal prefetto Michele di Bari, non a caso, c'erano anche Tangenziale, Automobile Club Italia, Autostrade e Napoli Pedala. Presenti, inoltre, l'assessore alla Sicurezza del Comune, il Comandante della Polizia locale, il dirigente della Sezione Polizia Stradale, i rappresentanti del Comando provinciale dei Carabinieri, della Direzione del VI Tronco Napoli Cassino, dell'Anas, dell' Ufficio Regionale Istat Campania e dell'Agenzia Ansfisa Campania. 

Un tavolo tecnico, quello dell'Osservatorio per il monitoraggio e la pianificazione di interventi sulla incidentalità stradale, in cui sono stati analizzati i dati dell'ultimo quinquennio. È emerso un sensibile incremento dei sinistri mortali, soprattutto a Napoli.

Causati, secondo l'analisi delle Forze dell'ordine, nella stragrande maggioranza dei casi dall'alta velocità e dalla guida disattenta. Ed è nella strategia di coinvolgere anche i privati una delle principali novità del tavolo tecnico presieduto da di Bari, che ha richiamato l'attenzione degli enti proprietari delle strade sulla «necessità di adottare ogni utile misura atta a mitigare il fenomeno infortunistico su legge nella nota del Palazzo di governo soprattutto nelle arterie maggiormente a rischio, curando la corretta manutenzione del manto stradale, della segnaletica verticale ed orizzontale, nonché delle barriere di protezione e programmando, ove sussista la disponibilità di risorse, anche l'installazione di sistemi di vigilanza di tipo elettronico. Tutti gli interlocutori interessati hanno altresì convenuto sull'opportunità di promuovere specifici interventi finalizzati all'aumento della cultura della sicurezza, partendo dalle giovani generazioni». 

 

L'incremento dei morti per le strade partenopee, purtroppo e come sottolineato a più riprese da Il Mattino è significativo. Stando ai dati dell'assessorato alla Sicurezza di Palazzo San Giacomo di Antonio De Iesu, sono state 25 le vittime di incidenti nel 2022, salite poi a 34 nel 2023. «L'osservatorio di ieri è stato allargato a vari enti spiega De Iesu Il Comune, con la sezione infortunistica, garantisce i sopralluoghi per il 90% degli incidenti. La mortalità da sinistri stradali è cresciuta molto a Napoli, e sono aumentate anche le lesioni gravi, passate da 61 a 68 tra '22 e '23. Lavoreremo con l'assessore Cosenza per comprendere le cause degli incidenti e sulle strade da rifare. Tra due o tre giorni ci riuniremo, proprio con Cosenza, per migliorare le segnaletiche e aumentare i semafori di Corso Umberto. Poi valuteremo se installare i dossi. Stiamo poi esplorando la possibilità di installare gli autovelox: la normativa prevede che si possano mettere solo nelle vie a lunga percorrenza, ma valuteremo i modi, in ottemperanza al codice della strada.

Tra le cose dette da Cosenza, c'è l'imminente eliminazione degli spartitraffico in plastica, che riducono la visibilità». 

Video

Antonio Coppola, presidente dell'Aci Napoli presente all'incontro, conferma dati e preoccupazioni generali: «Oggi i ragazzi guidano spesso anche prima dei 18 anni esordisce Ecco perché il problema va affrontato in maniera strutturale. La Prefettura ci ha chiesto i numeri negli ultimi 5 anni. Sono diminuiti gli incidenti, in generale, ma sono aumentati i morti. Solo tra Napoli e provincia il numero delle vittime di sinistri stradali è aumentato del 12% rispetto al 2019». Meno incidenti, ma più gravi. Si è parlato di Corso Umberto, il Comune è disponibile anche all'installazione dell'autovelox: se per i dossi i tempi potrebbero essere stretti, come per le strisce rialzate in stile via Caracciolo, serve un decreto prefettizio per consentire il controllo da remoto dell'autovelox. Perciò, questa operazione è soggetta a uno studio preliminare».

Si è parlato anche di mobilità green: l'associazione Napoli Pedala ha chiesto una zona verde per le bici in città, e una separazione del traffico veicolare da quello delle ciclabili. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA