Raffaele Petrone: «Io pronto a pagare i dossi ma il Comune di Napoli non risponde e così si continua a morire»

Il farmacista Petrone si è offerto di provvedere alla sicurezza

Raffaele Petrone
Raffaele Petrone
di Melina Chiapparino
Mercoledì 24 Gennaio 2024, 23:50 - Ultimo agg. 25 Gennaio, 07:21
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«Ho segnalato tante volte le condizioni di pericolosità in cui si trova il corso Garibaldi proponendo di finanziare integralmente gli attraversamenti rialzati ma non ho avuto risposte». Raffaele Petrone, titolare dell’omonima farmacia situata proprio di fronte al tratto di corso Garibaldi dove è stato investito il 21enne, racconta la sua battaglia combattuta per la sicurezza stradale, fino a oggi, rimasta inascoltata.

Quando ha lanciato l’allarme sulla pericolosità del corso Garibaldi?
«È più di un anno che segnalo ripetutamente il rischio elevatissimo per i pedoni e lo documentano le comunicazioni via pec che ho inviato, a dicembre del 2022, sia alla municipalità di competenza che al Comune di Napoli.

Ho fatto notare come quel tratto del corso, all’angolo con via Cairoli, sia estremamente pericoloso per chi lo attraversa ma ho anche provato a fare una proposta perché mi rendo conto le risorse economiche dell’amministrazione, destinate alla sicurezza stradale, sono limitate». 

Che proposta ha fatto?
«Mi sono offerto di finanziare la realizzazione di un attraversamento pedonale rialzato, rendendomi anche disponibile nel caso si fossero resi necessari sopralluoghi tecnici e consulenze, in totale spirito di collaborazione con il Comune aderendo pienamente ai loro eventuali progetti».

E invece?
«Non avevo idea dei costi e ho chiesto informazioni in merito ma, praticamente, non ho mai ricevuto alcuna risposta se non una comunicazione nella quale mi si diceva che ci avrebbero pensato loro». 

E che cosa è stato fatto per mettere in sicurezza la strada?
«Nulla di funzionale. L’unica operazione messa a segno è stata la ritinteggiatura, lo scorso mese di settembre, delle strisce pedonali che ora sono già sbiadite e in alcuni punti non si vedono neanche più. È chiaro che questo rende ancora più pericoloso l’attraversamento perché i pedoni cercano di impiegare le strisce ma, in ogni caso, non sono ben visibili né per chi attraversa e neanche per chi è alla guida. Il secondo elemento che ho sottoposto all’attenzione delle istituzioni, ma anche in questo caso senza risultati, è l’alta velocità di auto e scooter soprattutto nelle ore serali e notturne: quando non c’è traffico diventa una pista».

Torniamo alla sua proposta, è ancora disposto a finanziare l'attraversamento rialzato?
«Certo che si. Il grave investimento che è avvenuto dovrebbe far capire che siamo in una situazione di emergenza e non possiamo più aspettare. Servono al più presto soluzioni efficaci e da questo momento farò una raccolta firme nel quartiere così forse riusciremo a sollevare la giusta attenzione per il corso Garibaldi. Chiaramente, la mia disponibilità nel finanziamento non è illimitata e per questo avrei voluto conoscere i costi della progettazione. Se si trattasse di cifre molto alte potremmo unire le forze di imprenditori e commercianti della zona». 

Vuole rilanciare la sua proposta?
«Vorrei capire se privati e gruppi di privati possono, in qualche modo, collaborare con l’amministrazione comunale, finanziando le opere di messa in sicurezza stradale. Se ci fosse questa possibilità sono sicuro che non sarei l’unico a farmi avanti e certamente potrebbero ridursi i tempi di realizzazione degli attraversamenti rialzati e questo significherebbe senz’altro salvare le vite di altri pedoni».

Il suo appello.
«Mi rivolgo al sindaco, Gaetano Manfredi e all’assessore comunale di competenza, Edoardo Cosenza, chiedendo a loro risposte per la mia proposta. La mia vicinanza, invece, va alla famiglia del 21enne in ospedale con la speranza che possa tornare al più presto alla sua vita di studente fuori sede e tra le braccia dei suoi familiari».

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