Napoli, spunta il fungo di via Marina: «Spot pubblicitari nel degrado»

Napoli, spunta il fungo di via Marina: «Spot pubblicitari nel degrado»
di Paolo Barbuto
Giovedì 25 Luglio 2019, 07:00
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Gli operai lavorano di buona lena per completare quella struttura che chissà come si chiama: in molti dicono totem anche se sembra più simile a un fungo. Nelle carte ufficiali del Comune di Napoli viene chiamato landmark con ledwall che fa più internazionale, anche se il concetto non cambia, si tratta di un oggetto che ha senso nel luogo adatto, altrimenti non ha proprio nessun senso. Sui palazzi di Times Square a New York quegli schermi luminosi sono perfetti, ai lati di Piccadilly Circus a Londra sono scenografici, all'incrocio Stella Polare, fra via Vespucci e Corso Arnaldo Lucci, invece, quel fungo pubblicitario non fa lo stesso effetto.
 
Sul piede di guerra esperti e associazioni. Fin dal primo momento il presidente dell'Aci Antonio Coppola ha tuonato contro l'iniziativa che secondo lui non è semplicemente sgradevole da vedere ma rappresenta anche un pericolo per gli automobilisti: «Sorgerà lungo un'arteria densamente trafficata e sarà una potenziale causa di distrazione e confusione per i conducenti dei veicoli. Non a caso il Codice della Strada e il relativo Regolamento di attuazione, prevedono puntuali vincoli per l'installazione di qualsiasi mezzo pubblicitario, tra cui il divieto di posizionarli in corrispondenza delle intersezioni e tra queste rientrano anche le rotatorie. Il totem di Napoli è previsto esattamente al di sopra di una rotatoria».

Annunciano azioni legali e manifestazioni di piazza anche le cento associazioni riunite nel gruppo Insieme per Napoli. Ieri c'è stato un vivace incontro che s'è concluso a tarda sera. Unico tema all'ordine del giorno il fungo di via Marina contro il quale le associazioni si sono schierate fin dal momento in cui il progetto è stato reso noto.

Il primo, e determinante, punto sul quale intendono battersi le associazioni è quello della tutela del paesaggio: quell'oggetto gigantesco piazzato sulla strada di chi entra a Napoli dalla zona Est, cancellerà completamente la vista della città. Inoltre è stato piazzato esattamente davanti alla caserma di Cavalleria Borbonica progettata dal Vanvitelli, una specie di oltraggio al genio dell'architetto. Poi punteranno sulla sicurezza stradale: oggi si saprà se si rivolgeranno direttamente alla Procura oppure tenteranno di parlare con il Comune per bloccare l'iniziativa senza arrivare allo scontro legale.

I placet per la realizzazione di quel gigante fatto di ferro e led luminosi ci sono tutti, anche e soprattutto quelli della Soprintendenza, almeno così spiega l'assessore alle infrastrutture Mario Calabrese che non ha tentennamenti: «Fin dalla fase progettuale sono stati ottenuti tutti i permessi, ovviamente anche quello di Palazzo Reale».

I piloni che reggeranno la struttura, uno dei quali è già stato terminato, sono alti undici metri. Il cerchio che completerà il fungo avrà un diametro di 22 metri e sarà ricoperto da 28 pannelli al led che avranno un'altezza di due metri e mezzo. Su quei pannelli scorreranno messaggi pubblicitari che saranno governati da una centrale computerizzata.

Non è ancora chiaro in quale maniera sarà venduta la pubblicità luminosa, anche perché «il piano generale degli impianti del Comune di Napoli è fermo al 1999 e non prevede questo tipo di strutture - dice l'avvocato Brancaccio dell'associazione Mario Brancaccio - questo tipo di pubblicità non è regolamentata, in pratica è abusiva».

Sull'utilizzo del fungo a Palazzo San Giacomo si dicono ancora dubbiosi, c'è chi pensa che possa ospitare un'opera d'arte, chi lo immagina solo come un segnale di benvenuto a Napoli, magari un po' pacchiano e ingombrante. Insomma, sostengono che non è ancora certo che ospiterà la pubblicità. E quest'ultimo dubbio rappresenta comunque un vulnus nella vicenda, vista dalla prospettiva di palazzo San Giacomo, perché quel fungo è costato cinque milioni, l'investimento è nato per portare reddito non per dare il benvenuto agli automobilisti di via Marina.
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