Liceo Sannazaro nel caos, parlano gli studenti: «Basta prendervela con quella prof, ha eseguito gli ordini della preside»

Liceo Sannazaro nel caos, parlano gli studenti: «Basta prendervela con quella prof, ha eseguito gli ordini della preside»
di Mariagiovanna Capone
Lunedì 17 Settembre 2018, 07:00 - Ultimo agg. 11:47
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Vuole parlare ma il suo nome non deve essere fatto. Perché la paura di ripercussioni sulla condotta c'è. È uno studente del quinto anno del liceo «Sannazaro» che ha deciso di raccontare alcuni fatti legati alle uscite curriculari ma soprattutto difendere «l'unica componente difendibile della vicenda», una delle due professoresse riprese nella foto al mare con gli studenti del liceo vomerese e stesa sul pedalò.

Da cosa è nasce questa esigenza di difendere la sua professoressa?
«È l'unica componente difendibile di tutta questa vicenda. È troppo facile etichettare delle persone per una foto fatta in un momento di goliardia».
 
Goliardia?

«Sì, perché la foto segue una serie di attività che gli studenti hanno svolto quella mattinata e che lo stabilimento balneare offriva. Era un bagno finale con le foto di rito, come ne abbiamo fatte in passato dopo le gare. Non è stato piacevole vedere crocifissa una docente come lei in quel modo, è una persona splendida che ha sempre dato una mano a noi ragazzi. L'unica sempre disponibile a darci un consiglio o concederci una parola di conforto. Una professoressa che lavora ventiquattr'ore su ventiquattro per noi, per proporci progetti e nuove attività. Pertanto io da alunno e da ragazzo che cerca di vedere del buono in ogni cosa ho interpretato la foto non come un modo per fare scandalo ma in un momento di coinvolgimento emotivo e di buona empatia con gli studenti».

Lo scorso anno siete stati in spiaggia con questa professoressa?
«Mai in quattro anni di Sannazaro è stata proposta un'attività sportiva al mare se non funzionale allo sport: siamo stati a Ventotene per gare di vela, per esempio. Poi sempre attività in impianti sportivi, anche al Collana quando era ancora aperto. Quindi questa uscita in spiaggia era insolita per tutti, anche per i docenti. Anzi, è bene precisare che è stata una situazione di emergenza».

Cioè?
«Era il provvedimento più immediato da farsi a ridosso dell'inizio dell'anno scolastico e con cinque classi in più. Non è stato approvato in consiglio e sono anche abbastanza certo che i docenti non l'avrebbero mai consentito, compreso quelle della foto. La decisione di andare in quello stabilimento balneare è stata unicamente della preside, cui i docenti si sono dovuti attenere».

L'anno scorso come venivano coordinate queste uscite?
«Chi voleva, partecipava. I non autorizzati dai genitori, inoltre, avevano due opzioni: andare a scuola e risultare presenti, dove venivano seguiti da un docente libero, ma comunque restavano in aula a leggere o studiare per i fatti loro non essendoci una lezione; oppure optavano per restare a casa e risultare assenti. Ma vede, il problema non sono le attività extra moenia, che ci sono sempre state, ma il surplus di studenti che la preside non ha saputo come gestire nell'immediato».

Un errore che si ripercuote su tutti gli studenti.
«Esatto. Mi chiedo perché non si trovi uno spazio da adibire a succursale o perché non fissare una rotazione? La preside ha sbagliato ad accettare più iscrizioni del dovuto e ha usato un metodo errato per ovviare a un problema. Solo che ora c'è un clima pesante, noi studenti non siamo sereni».

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