Allo stadio una targa per Cerciello Rega: «Non dimenticheremo il suo sacrificio»

Allo stadio una targa per Cerciello Rega: «Non dimenticheremo il suo sacrificio»
di Daniela Spadaro
Giovedì 26 Settembre 2019, 07:30
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«Vice Brigadiere Mario Cerciello Rega. Valori e legalità in campo per la vita. Per Mario». Sono le parole impresse sulla targa che da ieri intitola la tribuna dello stadio «Felice Nappi» di Somma Vesuviana, terra natia del carabiniere ucciso a Roma lo scorso 26 luglio. Alla cerimonia presenti il governatore Vincenzo De Luca, il sottosegretario agli Interni Carlo Sibilia, il sindaco di Somma Vesuviana Salvatore Di Sarno, il presidente della Lega Dilettanti, Cosimo Sibilia, il presidente della Coldiretti Ettore Prandini, molti esponenti delle forze dell'ordine e Francesco Ghirelli, presidente della Lega Pro il cui comitato etico presieduto dal prefetto Francesco Cirillo ha promosso, in sinergia con le istituzioni, la giornata della legalità in memoria del vicebrigadiere.
 
Allo stadio Felice Nappi c'era anche Rosa Maria Esilio, la giovane moglie di Mario Cerciello Rega che ha confermato la sua partecipazione alla fiaccolata voluta dal Sindacato militari italiani - che questa sera, a due mesi esatti dall'omicidio del militare, partirà da piazza Farnese a pochi passi dalla caserma romana dove Cerciello Rega prestava servizio. I partecipanti saranno tutti in maglietta bianca, senza bandiere. Allo stadio di Somma Vesuviana Rosa Maria è arrivata tardi, tant'è che non aveva prima confermato la sua presenza, ma poi ha fatto sapere di essere grata a tutti per la giornata di eventi dedicata al marito che prevedeva anche una messa in suffragio e un quadrangolare di calcio svoltosi poi a Brusciano - e ha voluto vedere la targa. Ieri mattina invece, per la giornata della legalità promossa da Lega Pro, molti studenti al teatro Summarte, un convegno durante il quale è stata data anche agli studenti la possibilità di fare domande ai presenti. Accolti tra gli applausi Paolo e Lucia Cerciello Rega, fratello e sorella di Mario. «Cosa si prova a portare una pistola?» hanno chiesto alcuni studenti al generale di corpo d'armata Vittorio Tomasone. «Una grande responsabilità ha risposto l'ufficiale l'autorizzazione a comportarsi meglio degli altri per poter dare l'esempio». Mario Cerciello Rega non l'aveva la pistola, la notte del 26 luglio. «Mario era un uomo e un carabiniere con una grande passione ha detto Tomasone due mesi fa è andato contro un destino amaro per la voglia di sconfiggere un sopruso. Questo è quello che resta».

Il generale ha invitato poi gli studenti a stare attenti, a essere critici, a non lasciarsi influenzare da tutto ciò che circola sul web. «Ad essere capaci di sapere cosa è giusto fare». Il sottosegretario Sibilia ha detto che Mario sarà ricordato sempre, invitando i presenti a «non vivere di quello che sarebbe potuto accadere, ma di quello che faremo per tenere viva la memoria di questo giovane carabiniere». «Vi invito a cercare sempre di realizzare i vostri sogni, così da essere uniti», ha poi proseguito rivolgendosi agli studenti. Per il quadrangolare con calcio d'inizio ieri alle 15 allo stadio di Brusciano, terra natale della mamma di Mario Rega Cerciello, sono scesi in campo gli under 17 delle squadre di calcio di Avellino, Casertana, Cavese e Viribus Unitis, con lo speaker del San Paolo Daniele Decibel Bellini. E il presidente della Lega Pro, Francesco Ghirelli, ha sottolineato che le iniziative hanno ancora più valore se si pensa che sono stati coinvolti «ragazzi della stessa età di quelli accusati dell'omicidio di Rega, ragazzi che, giocando a pallone, hanno rispetto delle regole, della legalità».
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