Napoli, macchinette fuori uso al metrò Garibaldi: un'ora di fila per comprare i biglietti

Napoli, macchinette fuori uso al metrò Garibaldi: un'ora di fila per comprare i biglietti
di Gennaro Di Biase
Venerdì 6 Maggio 2022, 00:00 - Ultimo agg. 07:20
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Trolley a terra, braccia incrociate e tutti in fila per il biglietto alla metro di Garibaldi. La prima falla nell’accoglienza in città per vacanzieri, lavoratori e cittadini si presenta a pochi passi dal binario del treno. Per raggiungerla, però, bisogna passare dalla primissima dèfaillance: quella delle scale “immobili” che portano alla linea 1. Il ticket office della fermata è chiuso da tempo, a causa di questioni che hanno portato il Consorzio Unico Campania (che gestisce le emettitrici) a «disdire per inadempienza il contratto di Giraservice», l’azienda che si occupava delle macchine. Insomma, per comprare il tagliando bisogna fare la fila all’unico chiosco-rivenditore della stazione, oppure alle poche macchinette funzionanti, abilitate prontamente dal Consorzio il 27 aprile, dopo un interessamento del Mattino. La politica dell’azienda spinge per il ticket virtuale con carta di credito o bancomat. Aspettando che il pagamento digitale si diffonda, nei giorni e negli orari di massimo afflusso a Garibaldi fare il biglietto può diventare una piccola odissea. 

Le emettitrici all’altezza dei tornelli d’ingresso alla linea 1 sono vecchie e non funzionano. I cartelli che informano del guasto, in compenso, sono nuovi di zecca: «Fuori Servizio, out of order», è scritto con pennarello su un foglio a4. «Impianto temporaneamente fuori servizio. Stiamo lavorando per ripristinarlo nel più breve tempo possibile - si legge sull’altro, su foglio Anm - Ci scusiamo per il disagio». Altre emettitrici, come detto, sono attive da poco, dopo un intervento del Consorzio, e sono posizionate proprio di fronte al chiosco delle code. I rallentamenti, infatti, si formano lo stesso, viste le migliaia di persone all’ora in arrivo in città (a Termini le emettitrici per la metro sono decine). Disagi non solo per i turisti. Benedetta Bottino, per esempio, collabora con il Garante dei privati della libertà personale al centro direzionale, e affronta spesso il contrattempo del ticket: «Ho una giornata scandita da vari impegni - dice - E sono sempre di corsa. Nessuno vende i biglietti per la linea 1 in stazione ferroviaria, e lo trovo assurdo. Mi hanno risposto: «Signorina, li trova solo giù. Qui può trovare i tagliandi per la linea 2». «Stiamo potenziando la manutenzione, ma quelle file non hanno ragione di essere - spiega Gaetano Ratto, presidente di Consorzio Unico Campania - I turisti possono usare carte di credito o le app.

Il nostro personale li sta indirizzando al ticket digitale. In questo mese si attiva poi il bancomat sul ferro Anm ed Eav per i ticket digitali: sarebbe la prima volta in Italia. Per le emettitrici raddoppieremo il personale manutentivo. Nelle ultime settimane ci sono state decine di interventi, associati a una frequenza elevata di malfunzionamento, anomala rispetto alla norma. 

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Stando ai dati del Consorzio, a Napoli, a fine aprile sono stati consegnati «oltre 500mila tagliandi in 7 giorni». Molti degli utenti hanno affrontato un grave disagio, slegato dal ticket: quello delle scale mobili della Galleria Commerciale, «guaste da più di un anno – commentano il consigliere regionale Francesco Borrelli e il conduttore radiofonico Gianni Simioli – Continuiamo ininterrottamente a segnalare questi disservizi a Rfi, per capire se sono in programma degli interventi di manutenzione, quali siano i tempi affinché le scale mobili vengano riattivate e quale sia la situazione degli ascensori. Questi malfunzionamenti, prolungati e trascurati, creano disagi all’utenza, composta anche di anziani e disabili, e non sono certo un bel biglietto da visita per i turisti. È assolutamente vergognoso che la Stazione Centrale che avrebbe dovuto essere un motivo di vanto per la città sia invece fonte di tanti disagi, per non parlare del degrado».

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