Ponte Marsiglia-Napoli: i rappresentanti francesi «nel cuore dei Quartieri Spagnoli»

Una delegazione di responsabili pubblici e innovatori sociali di Marsiglia in città

I rappresentanti francesi e la fondazione Foqus
I rappresentanti francesi e la fondazione Foqus
Mercoledì 19 Aprile 2023, 11:38
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Progetti di rigenerazione urbana a confronto a Napoli: una delegazione di rappresentanti di diverse organizzazioni pubbliche e private di Marsiglia (Ville de Marseille, Métropole Aix Marseille, Marseille Solution, Just, Le Couvent Levat) ha visitato oggi Foqus, la Fondazione impegnata dal 2014 nel progetto di rigenerazione delle funzioni e della destinazione dell’ex Istituto Montecalvario, nel cuore dei Quartieri Spagnoli.

La delegazione francese ha incontrato i responsabili di alcuni dei progetti condotti dalla fondazione: dalla Scuola Diffusa, che coinvolge operatori e abitanti del quartiere nell’educazione dei ragazzi delle secondarie di primo grado, ai programmi di sviluppo, sostenibilità, creazione di nuovi posti di lavoro e di emancipazione femminile che la Fondazione ha condotto e conduce nei Quartieri.

Collegati in videoconferenza con Marsiglia, da dove altri dirigenti impegnati nel sistema educativo francese hanno partecipato agli incontri, il responsabile dei progetti innovativi di Foqus Alberto Caronte e l’educatrice Pamela Buda, che hanno approfondito il progetto «Quartiere Educante» e le modalità di funzionamento della Scuola Diffusa, il sistema di educazione che coinvolge il quartiere e che il Comune di Marsiglia vuole conoscere più approfonditamente per la possibile replicabilità in un quartiere di Marsiglia.

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Nella delegazione francese erano presenti anche i promotori del primo Marseille Rooftop Day che, ispirandosi al Rotterdamse Dakendagen, hanno organizzato l’anno scorso un festival che si è svolto interamente sui tetti di Marsiglia, per l’occasione aperti gratuitamente ai cittadini per ospitare eventi ludici, sportivi, creativi e solidali.

Un’occasione di socialità per promuovere l’utilizzo della cosiddetta «cinquième façade», la quinta facciata, all’interno degli spazi urbani densamente popolati, dove il costruito ha divorato le aree pubbliche e il verde, negando a molti il «diritto al cielo», nel centro di Marsiglia come nel dedalo di vicoli dei Quartieri Spagnoli. L’associazione marsigliese sta studiando con Foqus la possibilità di una partnership anche in questo settore: la Fondazione napoletana sta preparando da mesi un nuovo progetto centrato sulla possibilità di svolgere attività sportiva e fisica sulle terrazze dei Quartieri per le persone con disabilità cognitive. «Abbiamo illustrato ai nostri ospiti – hanno detto Rachele Furfaro e Renato Quaglia, rispettivamente presidente e direttore generale di Foqus – quali progetti abbiamo promosso in dieci anni di attività, soprattutto sul versante educativo e della sperimentazione pedagogica. Ci interessa l’idea di offrire alla città di Marsiglia la nostra esperienza e il modello educativo che da anni stiamo applicando con successo anche in questo quartiere».

La delegazione francese ha visitato le molte attività insediate nella Fondazione, la Corte dell’Arte di Foqus, la sua galleria di arte contemporanea, la biblioteca pubblica di quartiere, le aule didattiche, le tante attività educative. Per i marsigliesi è stata l’occasione per la scoperta di un modello di lavoro compartecipativo, basato sul coinvolgimento attivo di imprese private e pubbliche e sulla promozione di pratiche di rete, con l’obiettivo di contrastare l’emarginazione e di sostenere lo sviluppo socio-economico di questa parte di Napoli.

Ma allo stesso modo, la visita della delegazione marsigliese è stata importante per la Fondazione Foqus.

«Abbiamo intenzione di coltivare questa collaborazione europea – hanno concluso Furfaro e Quaglia – Il confronto con i colleghi francesi e i rappresentanti della Città di Marsiglia ci aiuta a comprendere analogie e modalità di approccio ai nuovi problemi della città contemporanea. Nello specifico, e pensando ai più prossimi progetti, le potenzialità d’uso della verticalità urbana, per assicurare anche ai cittadini dei Quartieri Spagnoli quel ‘diritto al cielo’ per troppi negato».

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