Galleria Vittoria di Napoli, furto di rame: parte lo scaricabarile tra ex assessore e Anas

Galleria Vittoria di Napoli, furto di rame: parte lo scaricabarile tra ex assessore e Anas
di Paolo Barbuto
Venerdì 3 Dicembre 2021, 23:30 - Ultimo agg. 5 Dicembre, 13:12
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L’attuale amministrazione s’è indignata dopo aver scoperto il furto di un chilometro e mezzo di cavi del sistema di aerazione della galleria Vittoria; la vecchia amministrazione attraverso Alessandra Clemente (ex assessore al ramo), si dice indignata perché nessuno ha controllato che tutto funzionasse; L’Anas non parla di indignazione ma chiarisce che il furto non può essere avvenuto durante i lavori, perché il cantiere era costantemente presidiato, quindi si chiama fuori dalla bagarre.

Nel gioco di scaricabarile nessuno pensa di sentirsi responsabile di quel che è accaduto anche se alla fine pagano tutti i napoletani che continuano a guardare il tunnel della Vittoria vietato al traffico.

Il tre di agosto le pompose promesse dell’amministrazione giuravano che il tunnel sarebbe stato riaperto dopo 120 giorni. Ne sono passati 123 e la galleria è ancora vietata.

Quando il furto è stato scoperto tutte le attenzioni si sono concentrate sul periodo di totale abbandono della galleria, tra il settembre 2020 e l’agosto 2021. Ogni ipotesi è andata verso quel periodo perché dalla metà dell’ultima estate, con il cantiere occupato dagli operai, è stato considerato impensabile che qualcuno potesse intrufolarsi. A proposito, il furto - ora è definitivamente accertato - è stato più facile del previsto, perché l’alimentazione dell’aerazione era innestata in un percorso sotto l’asfalto, quindi per rubarla non c’è nemmeno stato bisogno di arrampicarsi. 

Ieri mattina, intervistata da Gianni Simioli alla Radiazza di Radio Marte, Alessandra Clemente ha lanciato una serie di frecce avvelenate contro tutti: «Mi chiedo come mai i sopralluoghi effettuati da due importanti ingegneri come il sindaco Manfredi e l’assessore Cosenza non abbiano prodotto almeno una verifica del funzionamento degli impianti», ha detto Clemente. «Trovo assurdo che nessuno si sia accorto di ciò che era accaduto, anche perché c’era un importante cantiere in corso di lavorazione», ha proseguito l’ex assessore. 

Poi, per chiarire che nessuno aveva sottovalutato la questione dei controlli sotto la galleria nei lunghi mesi in cui è rimasta sotto sequestro, Clemente ha tirato fuori il jolly della Prefettura: «Desidero ringraziare l’ex prefetto di Napoli, Valentini, il quale nei continui confronti che abbiamo avuto ha sempre posto grande attenzione al tema della galleria», una maniera per dire e non dire. Clemente non ha detto che il Prefetto le aveva garantito controlli ma l’ha lasciato intendere parlando di “ringraziamento”, vecchi trucchi del mestiere della politica che servono a dare a intendere senza aver detto conservandosi, così, la possibilità di sostenere che ci sono stati fraintendimenti.

 

Sull’ipotesi che il furto possa essere avvenuto mentre il cantiere era all’opera, l’Anas ha risposto a domande dirette del nostro giornale chiarendo che «Sulla vicenda c’è un’indagine in corso ed Anas ha piena fiducia nell’attività che sta svolgendo la Procura di Napoli. Vale però la pena rappresentare, quale informazione generale, che i materiali approvvigionati dall’impresa per eseguire i lavori (alcuni dei quali anche pregiati come acciaio zincato, materiale elettrico di varia natura etc.…), nell’attesa di essere impiegati nei lavori sono stati spesso, di volta in volta, alloggiati all’interno della galleria, senza che quest’ultima sia mai stato oggetto di alcun furto o manomissione». Insomma, Anas dice che c’era roba ben più preziosa da rubare in quel cantiere e se i ladri fossero entrati mentre c’erano i lavori in corso avrebbero potuto fare un bottino ben più elevato, ma non l’hanno fatto perché c’erano controlli serrati: guardianìa quando non c’erano gli operai e ronde costanti su tutto il percorso del tunnel con particolare attenzione agli orari notturni.

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Nel frattempo, almeno arrivano buone notizie sul fronte del materiale da risistemare. I cavi ordinati dal Comune sono in arrivo nelle prossime ore e già dalla settimana prossima potrebbero partire le operazioni di ripristino che segnerebbero la conclusione della vicenda e la possibiltà di ricominciare le verifiche. Quando i controlli saranno terminati la Procura deciderà se concedere o meno la riapertura. 

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