Ritorno allo stadio, la gioia dei tifosi per il Napoli: «È la fine di un incubo»

Ritorno allo stadio, la gioia dei tifosi per il Napoli: «È la fine di un incubo»
di Bruno Majorano
Lunedì 18 Ottobre 2021, 07:30 - Ultimo agg. 19:43
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Le file non sono certo sparite. Ma accedere al Maradona per assistere a una partita del Napoli non è più un incubo come all'inizio della stagione. Restano ferme le regole base: Green pass alla mano, mascherina su naso e bocca e distanziamento obbligatorio. Da ieri sera, però, la casa degli azzurri ha aperto le sue porte ad un numero ancora più elevato di tifosi. Si è passati in breve tempo dai 1.000 al 50% degli spettatori al 75% di ieri, quando il colpo d'occhio dell'impianto di Fuorigrotta non era affatto male. Certo, il Napoli primo a punteggio pieno ha fatto riaccendere di colpo la passione di tutti, anche dei più scettici, ovvero di quelli che ancora non si erano ripresi dalla batosta dell'1-1 casalingo con il Verona lo scorso 23 maggio, la partita che di fatto ha escluso il Napoli dalla corsa Champions. Spalletti e i risultati hanno fatto la loro parte e finalmente il popolo napoletano ha ritrovato quell'attaccamento alla maglia che pareva smarrito. Ieri erano in 27mila sugli spalti del Maradona per spingere il Napoli nella gara casalinga contro il Torino. 

«Riprendere il nostro posto in tribuna, spalla a spalla, è un'emozione indicibile. Lo stadio vuoto è ormai solo un lontano ricordo per noi e il nostro gruppo di amici», raccontano Giovanni Grieco e Nicola Manna mentre si accingono a salire le scale che portano alla tribuna del Maradona. A pochi passi c'è anche Catello Maresca, magistrato e candidato sindaco alle ultime elezioni per il Comune di Napoli. «Devo ammettere che vedere lo stadio così pieno è molto bello. Ero venuto anche per le altre partite casalinghe, con la capienza ridotta, e la risposta del pubblico è un bellissimo segnale soprattutto per il futuro del calcio italiano, non solo del Napoli». Ma c'è anche chi allo stadio non metteva piede da prima dell'arrivo del Covid: si tratta di Giacomo Rosa, che infatti non nasconde un pizzico di emozione speciale. «La mia ultima partita qui era stata a febbraio 2020, quando lo stadio si chiamava ancora San Paolo. Tornare adesso, al Maradona, è un'emozione unica. Sono davvero felice di poter essere di nuovo al mio posto con gli amici che da anni accompagnano queste serate di gioia e passione». Lockdown, Covid e stadi chiusi: c'è poi chi più di tutti ha vissuto in prima linea l'emergenza sanitaria italiana e mondiale. È questo il caso di Rosa Ruggiero, medico napoletano e tifosa appassionata del Napoli. «Sono uno dei tanti medici usciti (o quasi) dalla pandemia e sono una super tifosa del Napoli: non mi hanno spaventata pioggia, vento, freddo.

Emozioni uniche ma che non hanno nulla a che vedere rispetto a quello che ho provato in questa occasione: tornando allo stadio che ora si chiama Maradona, armata di Green pass e mascherina ma piena di speranza. Il cuore mi batteva a mille ai tornelli ed è schizzato durante il riscaldamento degli azzurri. Per più di un anno ho desiderato riprendere posto su queste tribune: essere qui per me ha un senso, l'appartenenza alla mia città e ai valori sportivi in cui credo». 

 

Anche le curve, orfane del tifo organizzato che protesta contro le sanzioni per il mancato rispetto delle norme anti-Covid, erano praticamente piene. Tutti «abbracciati», a distanza e con la rigorosa mascherina di ordinanza. Ovviamente non sono mancati i soliti piccoli inconvenienti all'ingresso, con qualche tifoso che si è presentato ai cancelli del Maradona sprovvisto di Green pass. Alcuni sono ricorsi a un tampone last minute nelle farmacie di turno, mentre per gli altri è stato impossibile accedere allo stadio. In tribuna d'onore, invece, ospiti speciali come la tifosissima del Torino Simona Ventura, che ha trepidato prima ed esultato poi al rigore sbagliato da Insigne, e la campionessa paralimpica Bebe Vio. Prima della gara, poi, alcuni tifosi - che si sono firmati La mossa del comandante - hanno affisso uno striscione di solidarietà per Koulibaly, Anguissa e Osimhen dopo gli ultimi episodi di razzismo che hanno coinvolto i giocatori del Napoli al termine della sfida contro la Fiorentina: Simme tutt'africani nuje napulitani!. 

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