Napoli, cantiere flop in via Manzoni: in sei mesi 29 metri di lavori

Napoli, cantiere flop in via Manzoni: in sei mesi 29 metri di lavori
di Paolo Barbuto
Domenica 26 Settembre 2021, 00:00 - Ultimo agg. 27 Settembre, 07:18
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Era il 25 di marzo, sei mesi fa, l’allora assessore Clemente andò a via Manzoni su un pezzettino di marciapiede dov’erano stati effettuati lavori di ripristino: 29 metri di asfalto nero al posto del marciapiede devastato dalle radici degli alberi. Quello stesso giorno venne pubblicata la foto di rito sui social con una dichiarazione che non ammetteva repliche: «I lavori proseguiranno con la rimozione totale delle ceppaie e con nuove piantumazioni, già finanziate da un progetto di Città Metropolitana, e con la riqualificazione della strada attraverso l’approvazione di uno specifico progetto di riqualificazione». Ieri era il 25 di settembre, a sei mesi esatti da quel giorno siamo andati a verificare di persona cosa accade in via Manzoni. Abbiamo trovato solo quei 29 metri rifatti, il resto della strada è ancora il simbolo del degrado e dell’abbandono.

Tutto è rimasto com’era sei mesi fa, anche il mucchio di schifezze lasciate dietro le reti rosse in cima al cantiere e mai rimosse. Ci sono modesti segni d’avanzamento in un’altra porzioncina di marciapiede ma per adesso quella zona è circondata da i segnali di lavori in corso ed è solo un ammasso di pietre smosse, poi nulla più. Ci siamo soffermati su un dettaglio che può apparire paradossale ma che, invece, a nostro parere rappresenta alla perfezione il caos nel quale è immersa Napoli: in 184 giorni sono stati risistemati 29 metri di marciapiede, siccome la porzione di via Manzoni da rifare (che va da Torre Ranieri all’incrocio con viale Virgilio) è lunga 787 metri, a questo ritmo i lavori sarebbero completati nel giro di sette anni, nel 2028.

Se, invece, si decidesse di provvedere alla ristrutturazione anche del marciapiede opposto, quello che costeggia i parchi e i caseggiati, allora il tempo raddoppierebbe e le operazioni sarebbero concluse nel 2035. Non c’è bisogno di aggiungere altro, il paradosso si commenta da solo.

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C’è, invece, da aggiungere tanto sul degrado nel quale è immersa quella strada bellissima e panoramica. Proprio la porzione di via Manzoni tra Torre Ranieri e viale Virgilio era parte integrante del percorso del gran Premio di Napoli: esistono foto d’epoca che mettono i brividi e regalano nostalgia e rabbia. Oggi l’asfalto è una poltiglia di pietrisco e radici che sporgono e devastano tutto, i marciapiedi di entrambi i lati rappresentano un pericolo per chi si avventura a passeggiare. Ieri mattina un gruppo di turisti scesi da un bus per poter ammirare il panorama s’è fermato, davanti ai nostri occhi, a fotografare i dissesti invece di riprendere la meraviglia del panorama che va da Nisida all’isola d’Ischia. Tutta la strada andrebbe rifatta e non esiste una graduatoria delle urgenze maggiori, però probabilmente il primo intervento da realizzare dovrebbe essere quello della rimozione delle ceppaie divelte e abbandonate. Quei tronchi degli alberi tagliati nei giorni della furia abbattitrice dell’amministrazione comunale non sono banalmente infilati nel terreno che un tempo li ospitava: a decine, soprattutto i più grossi sono divelti dal terreno e piegati ai margini dell’asfalto o del marciapiede. Si tratta, in genere, dei resti degli alberi che sono crollati: una volta tagliati e portati via, le ceppaie sono rimaste lì dov’erano anche se si trovano in posizioni pericolose per i pedoni e per le auto.

C’è, poi, l’annosa (e irrisolta in tutta la città) questione dei rifiuti abbandonati. Non è solo appannaggio di periferie o di stradine secondarie, anche a via Manzoni, davanti a uno dei panorami più belli di Napoli, si riuniscono i pirati della monnezza e lasciano qualunque cosa: ieri abbiamo intercettato copertoni usati, un mucchio di amianto rimosso da chissà dove, resti di lavori edili, secchi e pennelli distrutti da pittori maldestri. Chi li abbandona è un delinquente, chi finge di non vedere e raccoglie, però, è colpevole. 

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