Natale a Napoli, saltano i mercatini: stop anche alle luminarie

Natale a Napoli, saltano i mercatini: stop anche alle luminarie
di Gennaro Di Biase
Venerdì 11 Dicembre 2020, 09:00 - Ultimo agg. 11:01
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Sarà un Natale senza mercatini di luci, pastori, addobbi e giocattoli. A prescindere dall'eventuale passaggio di colore della Campania per le regole anti Covid. Dopo le luminarie, il Covid polverizza un'altra tradizione di fine anno. Pesantissime le ripercussioni economiche per le circa «trecento famiglie che a Napoli vivono solo di questa attività e che ora faranno fatica a mettere il piatto a tavola anche nel 2021», spiega Antonio Nuzzolese, mercatale natalizio di via Luca Giordano. Ad aggravare la situazione, c'è un quadro normativo che estromette dagli aiuti i commercianti del comparto, in prevalenza artigiani: «Questo settore è del tutto escluso dai ristori racconta Luigi Sica, assessore della Municipalità Vomero-Arenella perché i commercianti partecipano a bandi annuali e non sono assegnatari fissi della concessione, contrariamente ai mercatali standard. Nei mercati natalizi si lavora tramite Scia». 

Quelli cult del Natale partenopeo di strada non saranno allestiti con casette di legno o banchi: da piazza Dante a via Ponte di Tappia, dai giardinetti di via Ruoppolo (che vantava 54 stalli) a via Luca Giordano, da piazza Cavour al Mercato, da via Cesario Console a piazza Carità o Santa Chiara.

Risuonano anche a Napoli le parole emozionate della Merkel sulla chiusura delle fiere in Germania, ma la situazione economica qui è delicatissima. «I mercati natalizi non si possono fare, con nessun colore, come chiarisce una faq del Ministero e come detto in riunione con l'assessore comunale Galiero dice Francesco Chirico, presidente della Municipalità 2 Questo comporta un danno ingente per un centinaio di famiglie in centro, per circa 300mila euro di incassi». «Il dpcm è chiaro: le fiere natalizie sono vietate aggiunge Sica Sono consentiti invece i mercatini degli hobbisti fissi e già esistenti, ma non è possibile in nessun modo trasformare le fiere natalizie in mercatini analoghi. A fine novembre, prima che peggiorasse la situazione Covid, con una delibera municipale istituimmo la fiera, ma senza far partire il bando. Ritengo che le fiere di Natale siano meno pericolose di tanti negozi, perché sono all'aperto».

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Sono circa 300 gli stalli del Natale. «Le regole ci impediscono di aprire, ma l'ingiustizia è grossa per noi aggiunge Nuzzolese Ci eravamo preparati a tutte le misure e non avremo nessun tipo di ristoro. Ho due figli all'Università, e mi sostenevo quasi tutto l'anno con l'incasso di Natale. Faccio l'orologiaio, ma il mio negozio è diventato un laboratorio di presepi, vista la crisi. Iniziamo a lavorare da agosto, e ognuno di noi ha già speso tanto per allestire. Nel dpcm si poteva prevedere di dare respiro a mercati che non superassero le 20 casette. Invece niente: siamo invisibili. Dispiace che rispetto ai mercati normali e quelli degli hobbisti, noi natalizi' siamo gli unici a chiudere». Ore calde anche per i negozi, in vista dello shopping pre-cenone. «Abbiamo chiesto al Comune l'autorizzazione a installare dei gazebo davanti ai negozi nel periodo natalizio dice Mauro Pantano, presidente della Confederazione imprese e professioni di Napoli I gazebo esterni potrebbero rappresentare una sorta di sala d'attesa', evitando gli assembramenti e aiutando quegli esercenti che hanno spazi di esposizione ristretti». 

 

Come già annunciato dopo il bando deserto indetto dalla Camera di Commercio per le luci di Natale, quest'anno le vie della città resteranno buie. Il Comune ha però deciso di illuminare un monumento simbolo in ogni quartiere: «Le risorse che abbiamo sempre destinato a luminarie e ai fuochi d'artificio a Castel dell'Ovo - ha detto ieri il sindaco Luigi de Magistris a Radio Crc - le useremo per realizzare iniziative solidali in tutti i quartieri. Daremo messaggi di un Natale che è soprattutto solidarietà, amore, natività: valori un po' smarriti nel corso degli anni a causa del frenetico consumismo universale. È giusto che quest'anno ci sia un Natale all'insegna del calore familiare, umano, della sobrietà e dell'attenzione nell'utilizzare le poche risorse economiche a disposizione».

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