Il drammatico racconto dei lavori al palo nel parco della Marinella ha lasciato il segno. Siamo entrati nell'area del cantiere, abbandonata, abbiamo mostrato per immagini che ci sono ancora montagne di rifiuti e che le uniche tracce di lavori effettuati per un parco pubblico la cui realizzazione è stata annunciata ai napoletani 23 anni fa, sono un muretto mezzo sistemato e un po' di cancellate: il resto è degrado.
La questione rientra nelle attività dell'assessore Luigi Felaco, cooptato nella giunta de Magistris nel novembre del 2019 e responsabile del malconcio verde cittadino.
Ma perché i lavori iniziati a febbraio sono ancora praticamente a zero? Lo spiega lo stesso assessore nel suo breve testo scritto nel quale chiarisce che c'è stato un importante impegno che ha limitato le altre lavorazioni.
«Si è lavorato nel mese di agosto: sono state completate le attività di bonifica bellica, mediante scavi a strati successivi, che l'ufficio statale preposto dovrà visitare e collaudare nel corso dei prossimi giorni - scrive Felaco - È stata così ultimata la procedura di ricerca di ordigni bellici imposta dalla normativa vigente... Vale la pena evidenziare che le attività di bonifica bellica non possono essere svolte in concomitanza con altre lavorazioni per via dei rischi legati al rinvenimento di ordigni, pertanto lo svolgimento di questa attività ha imposto il rinvio di alcune lavorazioni già programmate sull'area».
Insomma, sembra chiaro, non s'era pensato alla bonifica da ordigni per cui c'è stato il rinvio di alcune lavorazioni già programmate. Ma, sempre via messaggino, l'assessore che non ha avuto il tempo di rispondere a domande dal vivo ha chiarito che la bonifica bellica era già prevista.
Insomma, è difficile capire come stiano andando le cose, l'unica certezza è che il parco della Marinella, oggi, è ancora un'utopia.