Stadio Collana a Napoli, dopo i lavori il nodo della gestione: «Servono garanzie»

Restyling da 40 milioni, poi il coinvolgimento delle Federazioni

Stadio Collana a Napoli, dopo i lavori il nodo della gestione: «Servono garanzie»
di Gianluca Agata
Giovedì 21 Dicembre 2023, 11:00
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La sfida, quella vera, ora è sulla manutenzione. Perché spendere 40 milioni per una cattedrale che possa andare in malora per mancanza di manutenzione o vigilanza come accaduto per la piscina di Barra vandalizzata dopo il passaggio di consegne tra Arus e Comune di Napoli sarebbe un delitto. E allora chi, e come, gestirà il futuro Collana? Che poi tanto futuro non è se è vero che già a marzo le prime associazioni potranno cominciare a fare attività sulla pista e nelle palestre.

Il percorso individuato da Arus-Coni è semplice: stabilire una serie di parametri, siamo intorno ai venti, da affidare alle Federazioni, alle quali spetta il compito di scegliere le associazioni che dovranno lavorare al Collana.

Ognuna delle dieci palestre previste nel progetto, diverrà così un centro federale. Saranno le federazioni a rispondere dell'operato delle associazioni che lavorano nella struttura. Entrare significherà acquisire un punteggio che prende in considerazione l'attività agonistica, regionale, nazionale; e ancora la storicità di affiliazione, l'esistenza di altre palestre in uso sul territorio cittadino alla stessa associazione e tanto altro ancora. Si terrà poi conto della presenza sul territorio e sulle attività sociali svolte. Alle Federazioni la manutenzione ordinaria, all'Arus quella strordinaria.

Il sogno è che il Collana diventi un piccolo stadio Olimpico dove molte federazioni trovano sede. Una vera casa dello sport. Si può ipotizzare possa entrare chiunque non abbia una sede sportiva. Anche il bridge, la dama, gli scacchi, nobili arti finora senza casa federale o con un luogo ufficiale dove ritrovarsi. I parametri da presentare alle federazioni che dovranno fare un bando per le loro società sono oggetto di discussione proprio in questi ultimi giorni del 2023 ma già sono tantissime le associazioni che si stanno interessando all'argomento. Ai tempi d'oro del Collana, la struttura vomerese era frequentata da almeno duemila persone al giorno tra attività agonistica e scuole. Con un Collana a regime i numeri potrebbero anche aumentare. Federazioni come Football americano, hockey su prato, cricket potrebbero trovare albergo nella struttura collinare se si deciderà di mantenere il terreno di gioco senza passare al sintetico.

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Non solo sport ma anche cultura. Lo stesso presidente De Luca, nel corso del suo sopralluogo ha parlato del Collana come di una chiesa di cui avere profondamente rispetto per ciò che rappresenta: un luogo di libertà e di difesa dei valori democratici. Da qui sono partite le Quattro Giornate di Napoli per la liberazione dal nazifascismo. Qui è un posto sacro per la storia di Napoli e non solo. Ecco l'idea di poter allestire un percorso museale dedicato alla Resistenza magari in un corridoio sotterraneo che collega vico Acitillo con la piscina di via Rossini passando al di sotto dello stadio. Oppure dedicare allo sport napoletano delle sale che potrebbero affacciarsi su Piazza Quattro Giornate.

 

Intanto dopo il primo colpo di maglio della tribuna di vico Acitillo i lavori proseguono. La tribuna verrà abbattuta entro il mese di gennaio. Poi in primavera tocca alla piscina. Collaudi permettendo sarà pronta per fine stagione sportiva. Successivamente, sbloccati i fondi dal Governo si passerà alla tribuna di Quattro giornate (che non sarà abbattuta ma restaurata), al palazzetto dello sport di via Ribera e ad altre opere strutturali. Nel 2026 tutto completato, compresi i parcheggi sotterranei. In parallelo l'affidamento alle Associazioni inquilini a cui il compito di fare sport e formare cittadini migliori.
 

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