Tangenziale di Napoli, è inferno traffico e scattano le denunce in Procura

Tangenziale di Napoli, è inferno traffico e scattano le denunce in Procura
di Paolo Barbuto
Venerdì 1 Novembre 2019, 09:00 - Ultimo agg. 18:00
3 Minuti di Lettura

La richiesta presentata dal prefetto per consentire ai mezzi di soccorso di affrontare senza disagi il viadotto ridimensionato della Tangenziale non è stata ancora valutata dal Comune e dalla società che gestisce l'autostrada cittadina, anche se, a una prima analisi, sembra che la risposta sia destinata ad essere negativa.

Nel corso del comitato per l'ordine pubblico dell'altro ieri il prefetto Carmela Pagano aveva chiesto al rappresentante del Comune di Napoli di valutare la possibilità di concedere il passaggio ad ambulanze e mezzi di soccorso all'interno dell'area attualmente inibita al traffico sul viadotto.

LEGGI ANCHE Il diktat del prefetto: «Nelle corsie chiuse largo alle ambulanze»

La richiesta è nata dopo l'allarme lanciato dagli autisti delle ambulanze che si sono trovati imbottigliati nel traffico della Tangenziale mentre cercavano di raggiungere gli ospedali e hanno visto aumentare i tempi del trasporto in maniera insostenibile: «Per noi anche sessanta secondo sono fondamentali per salvare una vita - hanno detto - non possiamo perdere tempo in coda tra migliaia di auto».

La richiesta del Prefetto è stata accolta da Palazzo San Giacomo che non ne ha ancora parlato ufficialmente con Tangenziale.
 

 

Dopo aver letto dai giornali le parole del Prefetto, in Tangenziale hanno iniziato a interrogarsi sulle possibilità di esaudire quella richiesta ma, di primo acchito, hanno riscontrato notevoli difficoltà. La più evidente è legata alla possibile presenza di mezzi di lavoro in quelle corsie che sono vietate al traffico. Sarebbe impossibile permettere il passaggio alle ambulanze in una fetta di strada sulla quale, all'improvviso, potrebbe presentarsi un ostacolo che metterebbe a serio rischio lo stesso mezzo di soccorso.

Ma anche nel caso in cui si ipotizzasse di lasciare libera quella corsia per i mezzi di soccorso, nascerebbe un serio problema di vigilanza. Sarebbe necessario, infatti, prevedere un costante pattugliamento per evitare che, al seguito delle ambulanze, nelle corsie vietate si lancino anche gli automobilisti incivili. Ma a chi spetterebbe il compito di vigilanza?

LEGGI ANCHE Tangenziale nel caos, verso la riapertura di piazza Dante

Gli addetti di Tangenziale non hanno il potere di gestire il traffico così come la polizia municipale non ha tra i suoi luoghi di competenza la Tangenziale. La palla passerebbe alla polizia, nello specifico la stradale che, però, non ha i numeri per garantire il presidio 24 ore su 24 delle corsie vietate.

Sulla questione del viadotto Capodichino della Tangenziale è intervenuto, duramente, il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Borrelli il quale ha annunciato di aver chiesto l'intervento della Procura: «Ho presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Napoli chiedendo di valutare ogni eventuale responsabilità di carattere penale in relazione alle criticità strutturali del viadotto Capodichino che stanno determinando gravi disagi per i napoletani.
Al di là dei soli tre milioni di investimento nella manutenzione nel 2018 a fronte dei 69 milioni incassati dai pedaggi, dunque meno del cinque percento, non riteniamo scusabile che, in occasione dei due interventi che hanno interessato il viadotto negli ultimi due anni, i tecnici di Tangenziale di Napoli Spa non siano stati in grado di evincere le criticità che hanno determinato il restringimento delle carreggiate».

© RIPRODUZIONE RISERVATA