Tangenziale di Napoli, i tempi si allungano: rischio paralisi fino a marzo

Tangenziale di Napoli, i tempi si allungano: rischio paralisi fino a marzo
di Paolo Barbuto
Martedì 29 Ottobre 2019, 07:30 - Ultimo agg. 15:32
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Si sa, le previsioni sui lavori stradali (soprattutto a Napoli) sono come quelle del tempo: difficile che ne azzecchino una. Sulle prime da Tangenziale si disse che i restringimenti sarebbero durati una settimana, poi si passò ad ipotizzare un paio di mesi, fino ai giorni delle feste natalizie. Adesso filtra una nuova ipotesi, decisamente più preoccupante: i disagi rischiano di andare avanti fino a marzo del prossimo anno.

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Ovviamente anche questa è una previsione e, come tale, suscettibile di errore. Però questa ipotesi è avanzata dalla persona che sta vivendo i dettagli burocratici della questione all'interno della Tangenziale Spa, la quale fa filtrare poche, ma preoccupanti, notizie: innanzitutto attualmente non c'è ancora nessuna attività da parte degli operai. Tanti sopralluoghi, molte verifiche, un numero impensabile di pagine dattiloscritte da tecnici, professori ed esperti che guardano, riflettono, ipotizzano modalità di interventi che, però, ancora nessuno ancora esegue.
Non è ancora al lavoro nessuno perché la questione è delicata e va affidata a una ditta seria, perciò è in corso un bando che dovrebbe essere definitivamente aggiudicato entro l'ultima decade di novembre (l'unico presente sul sito di Tangenziale ha una scadenza fissata, per le manifestazioni di interesse, al giorno 23 di novembre).

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Si tratta, secondo i dettagli acquisiti attraverso la lettura dalla relazione del ministero dei Trasporti, di interventi delicati che richiederanno almeno un paio di mesi di lavori. Ma siccome nel numero dei giorni di effettivo lavoro degli operai si contano solo quelli feriali, ecco che i mesi diventano tre. Ma c'è da prevedere anche il tempo di allestimento e disallestimento del cantiere e, soprattutto, il periodo necessario alla validazione del lavoro eseguito. Ecco, dunque che, se non ci saranno imprevisti, si giunge facilmente al mese di marzo. Ma è solo una previsione e magari sarà disattesa pure questa.
 

 

Attualmente i caselli sono aperti, niente pedaggio perché il Ministero ha chiesto a Tangenziale di lasciare ai napoletani, massacrati dal traffico generato dai lavori in corso, il passaggio libero. La risposta di Tangenziale è stata quella di chiedere la cassa integrazione per 184 addetti per un tempo che, in una prima fase, era lunghissimo: tredici settimane. Sembrava quasi un braccio di ferro con il governo che, tramite il Mit ha imposto caselli aperti per dieci giorni con una perdita di introiti vicina ai due milioni; la cassa integrazione per 184 dipendenti per 13 settimane avrebbe coperto esattamente quella cifra. Però Tangenziale ha smentito seccamente di voler ribaltare sui lavoratori il costo del pedaggio gratuito, e alla fine ieri, nel corso di un faccia a faccia con i sindacati ha ridimensionato le 13 settimane a soli dieci giorni, il tempo in cui i caselli saranno liberi dal pedaggio: secondo un accordo firmato all'Unione Industriali, la cassa integrazione verrà sospesa a mezzanotte del 5 novembre con la cancellazione del pedaggio gratuito.

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A via Verdi, nel palazzo del Consiglio Comunale, stamattina è atteso l'amministratore delegato di Tangenziale, Riccardo Rigacci che dovrà dare risposte alla commissione trasporti presieduta da Nino Simeone. A quel tavolo sono stati invitati anche gli assessori Calabrese (infrastrutture) e Clemente (mobilità) che pure dovranno spiegare alla commissione alcuni passaggi sulla vicenda del caos viabilità. È atteso soprattutto, da parte di Tangenziale, un documento che fornisca definitiva chiarezza sullo stato di salute del viadotto Capodichino, sulle cause che hanno generato la chiusura parziale alle auto e sulle contromisure che la società intende adottare per evitare i disagi agli automobilisti: «Chiederemo chiarezza perché abbiamo il dovere di fornirla ai nostri concittadini - ha annunciato Simeone - quella chiarezza che, fino ad oggi, non è esistita da parte di Tangenziale».

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