Tutti pazzi per il tennis. Che siano le tribune Mergellina e Diaz del campo D'Avalos, o le poltroncine del Gasparini o le sedie del campo numero due. La carica dei mille spettatori del Tennis Club Napoli non manca mai. Se n'è accorto Francesco Passaro nella sua rimonta vincente sull'ungherese Piros; oppure Marco Cecchinato, già semifinalista del Roland Garros nel 2018, issatosi fino al numero 16 al mondo, che oggi sarà in campo contro Francesco Maestrelli. Il calore con il quale il pubblico napoletano sta abbracciando il torneo organizzato da Master Group Sport non è pari rispetto agli altri appuntamenti in giro per il mondo.
La folla
Alessandro Motti, direttore del torneo napoletano, non ha dubbi: «Mai vista una partecipazione così in un challenger e posso dire che anche in tornei di categoria superiore i primi turni di solito hanno una presenza minima. A Napoli sin dai primi scambi c'è stata tanta gente. Con gli italiani in campo sembrava la Coppa Davis». Motti, reggiano, doppista di tradizione, nel 2012 vinse il torneo di doppio con il lituano Grigelis e racconta come il tifo si senta eccome. «Quando sei in campo e senti gli spettatori gridare il tuo nome è come se ti arrivasse una iniezione di energia che manca al tuo avversario». Ne ha fatto le spese ieri l'ungherese Piros, numero 6 del seeding, 108 del ranking Atp, battuto da Francesco Passaro dopo una maratona di 2h21, numero 227 ma in rapida risalita: 4-6, 6-4, 7-5 il punteggio finale per il 23enne tennista di Perugia che ha anche salvato un match point. Una partita in rimonta. «Sentire il pubblico urlare il tuo nome è importantissimo - dice al termine del match che lo proietta al secondo turno - è come se io mi fossi caricato mentre lui si è perso». Stesso pensiero di Marco Cecchinato che oggi comincerà il proprio cammino: «A Napoli sono arrivato in semifinale nel 2015 e conosco bene il pubblico. Chiedo tanto a questo torneo. Ho avuto un periodo difficile fisicamente e mentalmente. Questo Challenger può rilanciarmi altrimenti a fine anno posso anche pensare di smettere». E in tantissimi ieri hanno applaudito i primi scambi di Fabio Fognini, che assieme a Luca Nardi, pronto a tingersi il ciuffo d'azzurro se vincerà il torneo, merita la palma del più atteso.