​Trovato morto nel crepaccio del Vesuvio: «Colpa del gelo»

​Trovato morto nel crepaccio del Vesuvio: «Colpa del gelo»
di Francesco Gravetti
Martedì 10 Febbraio 2015, 09:19 - Ultimo agg. 09:55
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OTTAVIANO - È morto di freddo Vittorio Iaccarino, il 42enne di Terzigno trovato domenica pomeriggio in un crepaccio all'interno dell'area protetta del Vesuvio. Si tratta della ipotesi più accreditata sul decesso dell'uomo, anche se i carabinieri della compagnia di Torre Annunziata, coordinati dal maggiore Michele De Riggi, stanno seguendo altre piste.



Il corpo senza vita di Iaccarino era riverso a terra a testa in giù: l'uomo aveva addosso solo un maglione e i pantaloni. Nessuna traccia, invece, del giubbotto nero che indossava secondo la segnalazione dei familiari al momento della scomparsa: potrebbe essersene disfatto lui stesso mentre vagava nel bosco del Vesuvio. E in questi giorni di gelo, il suo cuore potrebbe non aver retto. Il pm Maurizio De Franchis, della procura di Nola, ha disposto l'autopsia sul corpo dell'uomo, ma dopo il recupero della salma, effettuata dai vigili del fuoco nella mattinata di ieri (domenica una tempesta di neve ha impedito la rimozione), il medico legale ha già potuto effettuare un primo esame.



Vittorio Iaccarino non aveva segni di violenza sul corpo, mentre evidenti sono le tracce lasciate dal gelo sugli arti e il viso, le sole parti scoperte.

Ecco perché i carabinieri per il momento escludono le ipotesi di un suicidio o addirittura di un omicidio, considerando anche il carattere mite dell'uomo. Iaccarino era scomparso il 29 gennaio dalla sua casa di Terzigno. L'uomo viveva col fratello, non aveva un lavoro fisso e soffriva di disturbi psichici. Recentemente aveva anche ricevuto una delusione d'amore: tutte circostanze che lo avevano spinto ad allontanarsi da casa, tra la preoccupazione dei familiari, che già il giorno dopo avevano dato l'allarme denunciando il fatto in caserma.



È probabile che il 42enne abbia raggiunto il crepaccio lavico, al quale si accede attraverso una sorta di grotta, dalla pineta di Terzigno: un percorso lungo un paio di km, molto battuto dagli escursionisti ma pericoloso per chi non lo conosce. Poi la sosta nei pressi del piazzale antistante all'ex rifugio «La Marca», nel cuore della riserva naturale, nel territorio di Ottaviano, forse dovuta proprio ad un malore.



A fare la terribile scoperta, intorno alle 14.45 di domenica, è stato un gruppo di escursionisti che avanzava lungo i sentieri del vulcano insieme alla guida turistica. Stavano ispezionando il crepaccio, quando si sono imbattuti nel corpo senza vita dell'uomo. Le forze dell'ordine sono state allertate e ad arrivare sul posto per i rilievi sono stati gli agenti della Forestale ed i carabinieri.

Identificato l'uomo, è toccato ai vigili del fuoco estrarre il corpo dalla scarpata: un lavoro cominciato nel tardo pomeriggio di domenica e poi interrotto per l'arrivo di una improvvisa tempesta di pioggia, neve e vento. Ieri mattina i pompieri sono riusciti finalmente a recuperare il cadavere. Dopo l'autopsia, che dovrebbe tenersi oggi, la salma sarà restituita alla famiglia che provvederà ai funerali.