È morto Carlo Petrella, il fondatore della locanda del Gigante di Acerra, la comunità di recupero per tossicodipendenti e ragazzi a rischio. Petrella è deceduto stanotte nella sua struttura dove viveva insieme ai suoi ospiti ed ai volontari dopo una lunga malattia.
«Solo poche parole. Ho sempre cercato il silenzio nelle mie richieste. Non ho mai amato chiedere. Non vi chiedo niente. È normale morire. Non fate morire La Locanda. I giocattoli non devono morire se sono utili all'umanità. Buona Fortuna», ha scritto nella sua lettera testamento pubblicata su Facebook dai suoi collaboratori stamattina. L’appello a non far morire la sua creatura è rivolto a tutti coloro che gli hanno voluto bene e hanno a cuore le sorti della “Locanda”.
La notizia immediatamente si è diffusa in città suscitando grande commozione.
«Alla Locanda non esistono sbarre né porte chiuse ed ognuno degli ospiti è libero di scegliere se partecipare o meno alle attività dei campi coltivati che la circondano», amava ripetere Carlo Petrella a chiunque gli chiedeva di conoscere la storia della struttura. Ad ottobre dell’anno scorso alcuni rapinatori penetrarono nel suo ufficio e gli puntarono una pistola alla tempia per sottrarre il denaro destinata all’assistenza degli ospiti della Locanda. Ma lui non ha mai pensato di mollare, né mollato la sua impresa nonostante anche i continui furti di macchinari agricoli e di raccolti. I funerali sono stati fissati per domani mattina: alle 8,30 il corteo partirà dalla sua Locanda per giungere in cattedrale dove alle 9 è prevista la cerimonia funebre.