Afragola, va giù l'ala di un palazzo: paura per quattro famiglie

Afragola, va giù l'ala di un palazzo: paura per quattro famiglie
di Marco Di Caterino
Mercoledì 8 Settembre 2021, 10:10 - Ultimo agg. 12:18
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Emergenza crolli, da bollino rosso, nel centro storico di Afragola. Ieri all'alba, in vico primo di via Principe di Napoli, un'ala di un edificio di tufo realizzato circa un secolo fa, si è sbriciolata come un castello di sabbia, crollando nel giro di pochissimi secondi. Il cedimento ha trascinato con sè anche il solaio di un appartamento abitato da una donna di 64 anni e dal figlio 40enne, che allarmanti da una impressionante serie di scricchiolii hanno fatto appena in tempo a scappare, mettendosi in salvo avvolti da una fitta coltre di polvere di tufo.

Anche questa volta, per fortuna, non c'è scappato il morto. Se il crollo fosse avvenuto in piena notte, Afragola avrebbe rivissuto il dramma del crollo di un edificio in via Calvanese, (era il 31 luglio 2010), sotto le cui macerie morirono abbracciati nei loro letti gli sposini Pasquale Zanfardino e Enrica Tromba, e l'anziana Anna Cuccurullo, nonna di Imma Mauriello, che all'epoca aveva 10 anni e fu l'unica sopravvissuta. Nonostante sia trascorso un decennio dalla tragedia di via Calvanese, e nonostante i ripetuti crolli avvenuti nella completa indifferenza di quanti hanno amministrato la città e nel totale disinteresse dei proprietari di questi vecchi stabili che hanno disatteso le ordinanze di messa in sicurezza, ad Afragola chi vive nel centro storico rischia non solo di perdere la propria abitazione ma anche la vita. Uno scandalo a cui nessuno cerca di mettere riparo. E quando non sono le classiche quattro gocce di pioggia, a metterci le mani sono gli uomini.

Questo edificio che ospitava quattro nuclei famigliari, da qualche mese, come hanno raccontato i residenti della zona, era sottoposto a micro scosse generate dai lavori edili in un cantiere adiacente.

Soprattutto, come ipotizzano i vigili del fuoco, a provocare una grossa lesione sui muri maestri del palazzo sbriciolato, potrebbero essere stati i lavori di una trivella utilizzata per realizzare le fondazioni del costruendo nuovo immobile. Nonostante le segnalazioni, molti residenti che per mesi hanno subito il continuo tremore delle loro abitazioni, hanno affermato che nessuno ha effettuato controlli e verifiche su cantiere. 

A dare l'allarme sono stati gli stessi residenti dell'edificio interessato dal crollo. Sul posto i vigili del fuoco, i carabinieri della compagnia di Casoria, gli agenti del locale commissariato, quelli della polizia municipale e i tecnici del Comune. La stradina è stata chiusa al traffico, mentre le quattro famiglie sgomberate hanno trovavo ospitalità presso alcuni parenti. A meno di un mese dalle elezioni per il nuovo sindaco, quest'ultimo crollo ha riproposto in maniera indifferibile, la risoluzione definitiva del riassetto statico dell'interno centro storico. 

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