Denuncia il racket ad Afragola: il clan risponde con una bomba

Denuncia il racket ad Afragola: il clan risponde con una bomba
di Marco Di Caterino
Mercoledì 11 Agosto 2021, 10:34 - Ultimo agg. 12 Agosto, 09:10
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Il tritolo della camorra. Torna l'incubo bombe ad Afragola, che qualche anno fa registrò in meno di due mesi ben venti attentati dinamitardi firmati dal clan BizzarroBarbato ai danni di negozi e attività produttive che non avevano pagato il pizzo. Ieri sera due sconosciuti hanno fatto brillare un ordigno ad alto potenziale, collocato qualche secondo prima dell'esplosione alla base del portoncino d'ingresso di un edificio, ubicato all'angolo tra Via Principe di Piemonte e Via Pio la Torre, occupato dalla sola famiglia di Pasquale Polito, 40 anni, moglie in attesa del terzo figlio, imprenditore impegnato nella vendita online di dispositivi per la mobilità elettrica che per ben due volte ha denunciato ai carabinieri tentativi di estorsione.

L'esplosione è stata potentissima. Tanto da essere avvertita nel raggio di un chilometro.

E nella zona dell'attentato, densamente abitata, l'onda d'urto che ne è seguita, oltre a scaraventare a decine di metri di distanza una micidiale e compatta nuvola di detriti, calcinacci e aguzze schegge di vetro, ha anche innescato un'ondata di terrore. I bombaroli della camorra hanno innescato l'ordigno nonostante a quell'ora - erano da poco passate le 23 - ci fossero per strada decine di persone in cerca di refrigerio e tante abitazioni circostanti con le imposte spalancate. È stato un miracolo che nessuno sia stato colpito da calcinacci o schegge. Chi invece ha visto la morte in faccia sono stati l'imprenditore nel mirino, la moglie in avanzato stato di gravidanza e i loro due figli piccoli, investiti in pieno dall'onda d'urto che ha distrutto l'interno della loro abitazione, ridotto in macerie l'ingresso, danneggiato irrimediabilmente le due auto della vittima.

L'uomo poi per mettere in salvo i due bambini e la moglie si è procurato un profondo taglio a un piede, suturato dai medici del pronto soccorso con diversi punti. Anche la moglie, in preda a un devastante stato di choc nervoso, è stata visitata e curata in ospedale, dove è stata sottoposta ad alcuni esami clinici che hanno per fortuna escluso danni a lei e al bimbo che aspetta. «Ho denunciato due tentativi di estorsione e questo è il risultato», ha commentato Pasquale Polito: «Ho due auto e la casa distrutta, mi hanno detto che dovrò provvedere io a metterla in sicurezza... e lo Stato mi abbandona. Non ho modo, adesso, di lavorare. Così non va, non è accettabile».

Sul luogo dell'esplosione sono intervenuti gli agenti del commissariato di Afragola, diretto dal vice questore Gianvito Zazo con il suo vice Mimmo Comunale e una squadra dei vigili del fuoco. Nelle mani degli inquirenti le immagini di alcune telecamere di videosorveglianza della zona. Si vedono due persone, con il volto coperto da mascherine antiCovid e cappellini calati fino agli occhi, che arrivano a bordo di uno scooter. Quello che era seduto sul sellino posteriore è sceso dal mezzo reggendo con entrambe le mani una sorta di pacco, che ha poggiato alla base del portone dell'abitazione dell'imprenditore. Poi si è abbassato per innescare la miccia. E dopo un rapido dietrofront è balzato sullo scooter che si è allontanato a tutta velocità. Pochi secondi dopo, il pacco è esploso. Le indagini, coordinate dalla Dda di Napoli, si muovono a 360 gradi, e al vaglio degli inquirenti ci sono anche le denunce presentate dall'imprenditore. Il tutto in uno scenario desolante che vede la città mortificata dalla criminalità organizzata e scossa ancora per la vicenda delle liste elettorali «sporche».

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