Sparatoria a Napoli, era un agguato fallito: il ritorno delle paranze dei bambini

Sparatoria a Napoli, era un agguato fallito: il ritorno delle paranze dei bambini
di Luigi Sabino
Venerdì 25 Febbraio 2022, 07:10 - Ultimo agg. 26 Febbraio, 08:11
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Un agguato fallito. C'è anche questa ipotesi tra quelle al vaglio degli investigatori sulla sparatoria avvenuta la scorsa notte in via Portamedina, a pochi passi dall'ospedale Vecchio Pellegrini. Obiettivo del raid sarebbe stato un giovane pregiudicato riuscito, però, a sfuggire alla furia dei sicari. L'episodio sarebbe avvenuto intorno all'una. Sul posto, in pochi minuti, sono arrivate le gazzelle dei carabinieri della compagnia Napoli Centro. Dieci i bossoli recuperati. Nessuna traccia degli autori che hanno fatto perdere le proprie tracce dileguandosi tra i vicoli di Montesanto. L'episodio sarebbe da inquadrare nelle recenti fibrillazioni registrate nella zona dei Quartieri Spagnoli teatro, già da diverse settimane, di episodi di violenza tra giovanissimi. L'ultimo, in ordine cronologico, sarebbe avvenuto sabato notte quando un ragazzo sarebbe stato lievemente ferito nel corso di un'azione punitiva. La vittima, però, piuttosto che richiedere le cure mediche avrebbe preferito scomparire per evitare, verosimilmente, di attirare l'attenzione degli investigatori. Un comportamento che la dice lunga sul clima di tensione che si respira in questa porzione di centro cittadino diventato territorio di caccia per una banda di baby criminali desiderosi di scalare le gerarchie della criminalità organizzata.

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A guidarli, secondo le forze dell'ordine, ci sarebbe un ragazzo imparentato con i gestori della piazza di spaccio di vico Canale a Tavernapenta ma con i quali sarebbe entrato in contrasto a causa di motivi economici. Della paranza farebbe parte anche un altro ragazzo, appena maggiorenne, che in passato era stato legato a Ugo Russo, il quindicenne ucciso da un carabiniere in borghese durante un tragico tentativo di rapina. A loro, infine, si sarebbe aggiunto, in tempi più recenti, un altro soggetto, anche lui giovanissimo che lo scorso settembre fu gambizzato in circostanze mai del tutto chiarite. Il terzetto, insieme ad altri criminali in erba, avrebbero dato inizio alle loro scorribande nel tentativo di ritagliarsi un posto di primo piano sulla scena criminale dei Quartieri Spagnoli. Non un clan ma una banda di cani sciolti, spiegano gli investigatori, slegati dalle cosche storiche che operano nell'area. Queste ultime, almeno inizialmente, avrebbero tollerato la presenza della paranza impegnata, per lo più, a compiere rapine ai danni di altri giovanissimi. Ci sarebbero, infatti, loro, questo il sospetto delle forze dell'ordine, dietro alcuni compi messi a segno nell'area a ridosso della centralissima via Toledo, diventata uno dei centri della movida napoletana dopo l'apertura di numerosi locali notturni che hanno attirato centinaia di avventori.

Dalle rapine, però, i ras ragazzini avrebbero puntato più in alto prendendo di mira non soltanto gli amanti della movida ma anche personaggi malavitosi. 

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