Non solo Covid: nei reparti di malattie infettive si continuano a vedere casi di Aids. Al Cotugno di Napoli, tornato ad occuparsi di tutta l'infettivologia clinica, nel 2020 e nel 2021, a fronte di un numero inferiore di test di controllo si sono registrate più infezioni scoperte in una fase di malattia più avanzata a causa del ritardo diagnostico dovuto al lockdown.
Il trend è considerato preoccupante in quanto i casi sono sottostimati per aver risentito dell'emergenza Covid. «Se nel 2020 gli accessi in ospedale per i controlli e i test di positività erano stati 664 e 52 i casi di infezione riscontrati - avverte Vincenzo Sangiovanni, direttore dell'Unità operativa complessa di Malattie infettive dell'immunodepresso del polo infettivologico partenopeo - nel 2021, su 564 accessi (100 in meno dell'anno precedente) sono state 57 le positività su un totale, in Campania, di 169 nuovi casi complessivi.
«A causa del Covid - spiega Sangiovanni - molti pazienti hanno rinunciato ad un percorso di indagine precoce e sono arrivati da noi con forme di infezione già avanzata, o addirittura, in alcuni casi, di Aids già conclamato, anche in pazienti under 40». Dal Cotugno arriva anche un allarme relativo alle modalità di trasmissione del virus che oggi si diffonde soprattutto a causa di rapporti non protetti in coppie eterosessuali. I più colpiti a Napoli e in provincia risultano i quarantenni, ma anche i giovanissimi che, spesso, ignorano del tutto il problema, ritenendo l'Aids una malattia scomparsa. «Benché a tutt'oggi non esista una terapia capace di eradicare il virus arrivare ad una diagnosi precoce è essenziale» aggiunge Elio Manzillo, direttore dell'unità complessa di Malattie infettive e dell'immigrazione. Rispetto agli anni Ottanta e Novanta, abbiamo terapie che consentono una vita normale ai sieropositive. I farmaci antiretrovirali sono efficaci e in grado di controllare la replicazione virale ritardando l'insorgenza e, in alcuni casi, consentono di non arrivare mai alla fase conclamata».
Per sensibilizzare i giovani alla prevenzione e spingere i controlli domani, in occasione della Giornata mondiale contro l'Aids, medici del Cotugno e volontari dell'associazione Antinoo Arcigay di Napoli saranno in piazza San Domenico Maggiore, dalle 9 alle 21, per l'iniziativa «Pizza & Test» per effettuare test rapidi gratuiti per Hiv e sifilide. Al Cotugno è attivo il Gruppo C per gli screening in anonimato. Tutti i lunedì, mercoledì e venerdì, dalle 9 alle 12, è possibile effettuare il test anonimamente e senza impegnativa del medico di base. «Il tema dell'Hiv è oggi ancora presente soprattutto nelle scuole - conclude Anna Iervolino, direttore generale dell'Azienda ospedaliera dei Colli - i giovani devono sapere dei rischi a cui vanno incontro in caso di rapporti non protetti ed essere preparati e pronti a difendersi da un nemico che, a torto, tutti oggi ritengono ormai superato».
«I dati ministeriali aggiornati proprio ieri - chiarisce Guglielmo Borgia, docente onorario della Federico II, responsabile del centro di riferimento Aids della Regione Campania - disegnano dal 2012 un trend in costante calo diventato più evidente dal 2018 grazie al lavoro di sensibilizzazione fatto negli anni. Nel 2020 e 2021 il Covid-19 potrebbe aver comportato una sottodiagnosi e non bisogna abbassare la guardia. Nel 2021 più di 1/3 delle persone con nuova diagnosi ha scoperto l'infezione a causa della presenza di sintomi. «In questi due anni di pandemia non siamo stati con le mani in mano - conclude - la Campania è una delle poche regioni virtuose. Abbiamo continuato a fare formazione per il personale medico e infermieristico, redatto le linee guida dell'assistenza domiciliare per i pazienti avanzati, stipulato un protocollo per la profilassi pre e post esposizione e nel 2023 andremo anche nelle carceri».