Albero rosa all'Annunziata, la campagna natalizia «per la prevenzione del tumore alla mammella»

L'iniziativa per ricordare l’importanza di prevenire il tumore alla mammella

Albero rosa all'Annunziata
Albero rosa all'Annunziata
di Melina Chiapparino
Mercoledì 20 Dicembre 2023, 20:22 - Ultimo agg. 20:41
3 Minuti di Lettura

L’albero rosa della prevenzione per «augurare alle donne di prendersi cura di sé stesse». Anche il Natale diventa l’occasione per promuovere la salute all’ospedale Annunziata di Napoli dove, nel reparto dell’Unità di Radiologia senologica, è stato inaugurato, questa mattina, un albero speciale.

Decorazioni, luci e stelle scintillanti hanno reso ancora più accoglienti e familiari i corridoi e gli spazi del reparto, per ricordare l’importanza di prevenire il tumore alla mammella anche durante le festività. «Gli addobbi hanno un significato profondo, sono le palline di carta rosa dove le donne hanno scritto i loro messaggi di speranza e di auguri, raccontando anche le loro esperienze come pazienti guarite, in trattamento o semplicemente donne che si sono sottoposte ai controlli dello screening mammario» ha spiegato Marcella Montemarano, dirigente della Radiologia dell’Annunziata e responsabile del centro screening senologico nel presidio di via Egiziaca a Forcella.

L’albero rosa è «un’iniziativa per richiamare ancora una volta l’attenzione delle donne sull’importanza di prevenire e battere sul tempo il tumore alla mammella grazie agli esami di screening che, all’Annunzia, consentono approfondimenti di primo e secondo livello» ha dichiarato Maria Corvino, direttrice sanitaria dell’Asl Napoli 1 che oggi ha partecipato all’inaugurazione dell’albero insieme a Beniamino Picciano, direttore del distretto sanitario 31, a cui afferisce l’Annunziata.

 

«Nei distretti sanitari dell’Asl Napoli 1 e nel presidio Annunziata, le donne eseguono gli esami di screening mammario senza prenotazione e senza lista di attesa con accesso diretto e, in Campania, il range dei controlli completamente gratuiti è esteso rispetto alla fascia anagrafica delle altre regioni e comprende le donne dai 45 ai 69 anni» ha aggiunto Corvino.

Video

L’Annunziata ha messo in campo una task force composta per la maggior parte da professioniste che attraverso un equipe multidisciplinare, seguono le donne fin dai primi controlli per proseguire con un affiancamento psicologico che non si limita ai casi di diagnosi positive del tumore della mammella. «L’alta specializzazione della nostra Unità radiologica è fondamentale per individuare in tempo anche i noduli più piccoli e la presenza di professionisti in grado di affiancare le donne dal punto di vista psicologico aiuta a infondere sicurezza e coraggio nelle pazienti» ha spiegato Marcella Montemarano che anche questa mattina, fino a qualche istante prima dell’inaugurazione dell’albero, è stata impegnata con le visite senologiche del centro screening che dirige.

Tra le palline rosa dell’albero della prevenzione, sono spuntate anche due scarpette rosse “contro la violenza sulle donne” hanno sottolineato Corvino e Montemarano riferendosi ad un mondo sommerso di storie che le pazienti del centro hanno riferito in confidenza alle professioniste. «Al di là della presenza o meno di patologie mammarie, abbiamo riscontrato molte situazioni di difficoltà subite dalle donne in termini di violenza, per questo abbiamo dato loro la possibilità di essere seguite e supportate dal punto di vista psicologico, perché la vita va custodita e preservata da tutti i punti di vista»  ha spiegato Alice Lugaro, psicologa del Roc, la Rete Oncologica Campana che insieme alla squadra degli psicologi di base, rappresenta una delle più recenti novità dell’equipe multidisciplinare messa in campo dall’Annunziata. Una squadra guidata da Marcella Montemarano, composta dai medici Andrea Irma Diettrich, Luigi Viola, Gaetano De Maria, Tiziana Donianni, Rosa Russo, dai tecnici radiologi Carmen De Vivo, Carlo Iavarone, Teresa Mascia, Ludovico Siciliano, Mariangela La Rosa. Simonetta De Vincentis dagli piscologi di base Emilia Tarantino, Giulio Finamore e l’infermiera Anna Vitagliano.

© RIPRODUZIONE RISERVATA