Alloggi studenti a Napoli, Lorito: «Subito progetti concreti, siamo poco competitivi»

Parla il rettore Federico II

Matteo Lorito
Matteo Lorito
di Gennaro Di Biase
Domenica 17 Settembre 2023, 10:44
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Il tema degli alloggi per i fuorisede è tra i più sentiti per Matteo Lorito, il rettore della Federico II, che ha scelto di occuparsi personalmente della questione studentati e, dunque, del diritto allo studio. Mancano oltre 11mila posti, nei fatti, per soddisfare la domanda sul territorio partenopeo. E senza posti letto, sottolinea lo stesso Lorito, «è impossibile scalare le classifiche degli Atenei».

Le istituzioni, insomma, devono muoversi per creare le condizioni necessarie a risolvere l'impasse. Il rettore della Federico II, del resto, era presente a luglio all'apertura del cantiere per la student housing da 500 posti in via Galileo Ferraris, nella sede dell'ex sede Inps (15mila mq): la prima iniziativa del Fondo iGeneration gestito da Investire Sgr (Gruppo Banca Finnat Euramerica) e partecipato da Cdp Real Asset Sgr, Fondazione Con il Sud e altri investitori istituzionali (Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, Enpav, Intesa Sanpaolo, Inarcassa, Fondazione Cariplo, Futura Funds Sicav Alpha Plus). Un investimento totale di circa 40 milioni con la conclusione dei lavori entro il 2025. «Abbiamo anche altri progetti in campo in attesa di approvazione aggiunge Lorito Parliamo di 5 strutture in città, per un totale di circa 1000 nuovi posti».

Edifici da restaurare sparsi tra zona collinare, centro storico e le periferie.

Partiamo dall'emergenza alloggi. Qual è il divario tra posti disponibili e posti necessari per soddisfare la domanda di posti letto della Federico II?
«Il rapporto tra ciò che c'è e ciò che ci serve è pari zero. Non abbiamo neppure uno studentato in città: è tutto da costruire. Anche nel caso della Scuola Superiore Meridionale in centro storico istituto di Istruzione Universitaria di Alta Formazione Dottorale ad Ordinamento Speciale, che promuove partnership con altre Scuole e università italiane e internazionali ndr , per trovare una sistemazione agli studenti dobbiamo rivolgerci a privati».

Da dove nasce il problema?
«Gli studentati sono gestiti dall'Adisurc, ma la questione degli alloggi è stata dimenticata nel tempo. Perciò abbiamo proposto nuovi bandi. Erano 30 anni che non si facevano progetti di studentato a Napoli, infatti non ce ne sono. Il Flavio, cui la Federico II si appoggia, si trova a Pozzuoli».

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Secondo lei, si può fare una stima di quanti alloggi occorrano per mettere a posto la situazione?
«I fuorisede iscritti alla Federico II di Napoli sono 15mila. Di questi, la metà circa potrebbe risultare appartenente alla no-tax area. In pratica, circa 7mila studenti potrebbero far richiesta e aver diritto ai posti».

Posti che però non esistono. In proposito, ci sono progetti in essere per il suo Ateneo?
«Ne abbiamo messi in campo vari. Stiamo aspettando l'approvazione dei progetti sulla 338 cioè, la legge del 2000 che prevede il cofinanziamento da parte dello Stato per interventi rivolti alla realizzazione di alloggi e residenze per studenti universitari ndr . Insieme a Comune e Regione abbiamo presentato 5 progetti di studentati nell'area metropolitana e attendiamo le risposte del Miur entro la fine della prossima settimana. Sono fiducioso».

Può dirci di più sulle strutture che sono state già individuate?
«Una delle strutture che abbiamo individuato si trova al complesso di Santa Chiara, nell'ex Istituto Pontificio. Altre due sono l'Ostello della Gioventù a Fuorigrotta e Casa Miranda, alle spalle dell'Orto Botanico, nella zona di Veterinaria. Attualmente, quest'ultimo edificio versa in stato di abbandono. Poi abbiamo in mente di trasformare in uno studentato il Collegio Medici a Portici e il De Amicis, adiacente al secondo Policlinico. In tutto farebbero altri 1000 posti, gestiti dall'ente regionale per il diritto allo studio. Da questo conto, vanno esclusi quelli che verranno recuperati dal progetto per l'ex Inps in via Galileo Ferraris. Parliamo di altri 500 posti, che si spera verranno assegnati anche in funzione delle graduatorie per il diritto allo studio. I fondi destinati agli alloggi per studenti a Napoli probabilmente non sono abbastanza, ma nei mesi scorsi abbiamo avuto l'impegno da parte del presidente De Luca, che finanzierà i progetti eventualmente esclusi dalla 338».

A parte il nodo critico del diritto allo studio, c'è anche il tema legato alla competitività tra gli Atenei, in cui non contano solo la qualità di programmi e ricerche, ma anche le infrastrutture e i servizi. In altre parole, offrire alloggi per studenti potrebbe portare prestigio, e dunque più fondi, alla Federico II?
«Certamente. Avere studentati a Napoli ci servirà per scalare posizioni nelle classifiche. Senza posti letto e senza l'erogazione dei pasti, sarà difficile riuscirci».

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