Tensione alle stelle dopo i colpi di pistola contro l’abitazione della figlia di Massimiliano Esposito, boss di Bagnoli. E’ quanto riferito dagli investigatori dell’Arma accorsi, questa notte, in via Enea, angolo via De Niso, dopo la segnalazione dei residenti che, poco prima, del raid armato. Sul posto, i militari della locale stazione, insieme ai colleghi del Nucleo Radiomobile della compagnia ‘Bagnoli’, hanno rinvenuto cinque bossoli calibro 9x21 espulsi verosimilmente da un’arma semiautomatica. Obiettivo dell’incursione una palazzina in cui, come emerso dagli accertamenti, abiterebbe, insieme al compagno, la figlia del boss. Nessuna traccia degli autori del raid che, subito dopo aver portato a termine il raid, si sono dati alla fuga, verosimilmente, in sella ad uno scooter.
Nessun dubbio sulla matrice camorristica dell’incursione sia per le modalità con cui è stata portata a termine sia per la scelta dell’obiettivo.
Poco meno di un anno fa, la stessa area, fu teatro di un violentissimo scontro tra il gruppo dei Trongone, il cui boss Vitale fu gravemente ferito in un agguato, e quello degli Iadonisi. Una guerra brutale che in poche settimane si lasciò dietro una scia di sangue tra omicidi e atti intimidatori. Non è tutto. Bagnoli, per l’enorme indotto che rappresenta per le casse della criminalità, è, da sempre, territorio appetito dai boss. L’uscita di scena dei D’Ausilio, storico sodalizio della zona, ha lasciato, dopo la parentesi di Alessandro Giannelli, mano libera proprio agli Esposito, questi ultimi legati alla famigerata ‘Alleanza di Secondigliano’. Negli ultimi tempi, tuttavia, alcune scarcerazioni eccellenti e, soprattutto, l’arresto di numerosi appartenenti alla cosca di ‘o scognato, questo il soprannome di Esposito negli ambienti malavitosi, avrebbero mutato gli equilibri. Un cambiamento, questo il timore, che dopo quanto accaduto stanotte, potrebbe portare a una nuova guerra di camorra.
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Newsletter Utilità Contattaci
Logout