Napoli, va in aspettativa come dipendente
assunto da staffista

Napoli, va in aspettativa come dipendente assunto da staffista
di Paolo Barbuto
Giovedì 3 Novembre 2016, 09:44
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Immaginate, per un momento, di essere un imprenditore. Nella vostra azienda c'è una persona che lavora decisamente bene ma che, un giorno, chiede un periodo di aspettativa rinunciando allo stipendio. Gliela concedete, poi dopo qualche ora quella stessa persona si presenta alla vostra porta e voi con un sorriso lo riassumete, ma stavolta come collaboratore. Gli garantite uno stipendio di gran lunga superiore a quello che gli davate fino al giorno prima e avete anche la certezza che, quando smetterà di fare il collaboratore per la vostra azienda, troverà ancora il suo vecchio posto di lavoro che voi stesso gli avete conservato nella vostra stessa azienda. Sembra assurdo, vero? Invece al Comune di Napoli funziona proprio così.

Un dipendente in forza all'assessorato alle Attività Produttive chiede l'aspettativa per poi essere subito riassunto presso lo stesso assessorato in qualità di capostaff. A proposito, da dipendente del Comune aveva uno stipendio base annuo di circa 25mila euro e lavorava a tempo pieno; invece in qualità di capostaff ha optato per un regime al 50% (cioè lavora la metà del tempo) ma guadagna più di diecimila euro in più all'anno, per la precisione 35.976. Adesso sappiate che la persona in questione, Alfonso Sperandeo, è realmente un gran lavoratore, su questo a nessuno è concesso il minimo dubbio. È una persona che da molti anni si occupa con impegno delle vicende dell'assessorato alle attività produttive e i risultati che ha conseguito parlano per lui raccontando giorni di attività intensa e di dedizione assoluta.

Una persona come Sperandeo, insomma, chiunque l'avrebbe voluta nel proprio assessorato.
Il fatto è che, incredibilmente, l'istruttore amministrativo era già nel posto giusto non c'era bisogno di andare a pescare tra collaboratori esterni (come hanno fatto gli altri assessori e lo stesso sindaco De Magistris) perché quella professionalità faceva già parte della grande famiglia dei dipendenti comunali. Invece con una inspiegabile decisione il Comune ha deciso di estrometterlo dalla comunità dei dipendenti per inserirlo subito dopo in quella dei collaboratori a tempo determinato.
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