Napoli, la sfida di Manfredi a Bagnoli: «Svolta in 2 anni, lidi gratuiti sulla colmata»

Lungomare, il primo cittadino rilancia: «Piattaforme sugli scogli, sì al progetto»

Napoli, la sfida di Manfredi a Bagnoli: «Svolta in 2 anni, lidi gratuiti sulla colmata»
Napoli, la sfida di Manfredi a Bagnoli: «Svolta in 2 anni, lidi gratuiti sulla colmata»
di Luigi Roano
Mercoledì 20 Marzo 2024, 23:12 - Ultimo agg. 22 Marzo, 07:25
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Sulla colmata - dovesse restare come è ormai quasi certo - «si faranno dei lidi con accesso pubblico al mare, questo l’obiettivo del Comune» spiega il sindaco Gaetano Manfredi a margine del Consiglio comunale. L’unica notizia del giorno, per il resto in Consiglio doveva passare una mozione voluta dalla sinistra e proposta da Sergio D’Angelo su «come ridare il mare ai napoletani» e invece è venuto meno il numero legale ed è sfumata. Sei ore di dibattito per non concludere nulla. C’erano i Comitati e le Associazioni e giù via Verdi con il solito carnevale colorato di striscioni e di no a tutto, ma senza una proposta realisticamente concretizzabile.

Un caravanserraglio la sala del Consiglio dove la questione se la sono cantata e suonata tra di loro - consiglieri e comitati - senza risolvere nulla. Bagnoli ibernata da 34 anni nel freezer delle ideologie ne è la plastica fotografia.

Insomma, una seduta che i più maligni hanno battezzato «come una riunione elettorale a spese dei napoletani». Qualcuno è tornato a riproporre la questione di mettere le piattaforme sulle scogliere del lungomare in modo dare la possibilità ai napoletani di usufruire del mare.

Se ne parla da 40 anni ogni volta che sta per arrivare la bella stagione, ma poi puntualmente non se ne fa nulla perché è difficile da mettere in campo per questioni di vincoli e di soldi che non ci sono. È Manfredi a spigare come stanno le cose: «Noi cercheremo di aumentare la disponibilità dell’accesso a mare. Sull’idea delle piattaforme stiamo lavorando da alcuni mesi, è un progetto a cui teniamo perché può dare una risposta improntate ai cittadini». Poi il sindaco evidenzia quali sono le difficoltà: «Si tratta di un intervento che ha una sua delicatezza anche per quanto riguarda l’impatto ambientale e ci stiamo confrontando con la Soprintendenza».

Per quanto riguarda il tema dell’accesso contingentato alle spiagge, il sindaco ricorda che «il numero programmato è legato a motivi di sicurezza perché laddove l’affollamento è eccessivo, i fatti ci hanno dimostrato che ci sono state non solo condizioni di pericolo per i bagnanti ma anche episodi di violenza. Noi dobbiamo combinare accessibilità e sicurezza degli utenti».

Si ritorna a bomba a Bagnoli e alla colmata - con sullo sfondo l’area est dove si stanno facendo lavori ai depuratori e alle fogne per rendere il mare balneabile - che hanno un crisma di concretezza, nel senso che in un paio di anni si potrebbe davvero da quelle parti tornare in spiaggia: «L’obiettivo primario della bonifica a mare a Bagnoli è garantire la balneabilità. E ridurre al massimo i tempi per arrivare a questo traguardo. Il progetto realizzato e le modifiche che abbiamo chiesto, per poter valutare vari scenari, partono da questo requisito». Come stanno allora le cose? L’eventuale rimozione parziale della colmata non solo non confligge con la balneabilità, ma garantirebbe anche tempi molto più rapidi per la bonifica. Garantiremo l’accesso libero al mare con lidi nostri». Quindi un passaggio sull’area orientale: «Vogliamo che Bagnoli e San Giovanni a Teduccio diventino i due polmoni marini della città».

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Due i progetti presentati in Cabina di regia a ministro Fitto sulla questione colmata, oltre a quello già esistente che non prevede la rimozione. Nella prima ipotesi denominata «Rimozione totale della Colmata» si prevede «la realizzazione di una spiaggia pubblica continua nel tratto di lungomare compreso tra l’Arenile Nord e l’Arenile Sud» una spiaggia da 2 chilometri. L’ipotesi di «rimozione parziale» dove verrebbero rimossi solo 18.500 metri quadri su 185mila della colmata, invece «prevede l’accesso al mare dalla stessa colmata tramite ad banchine o passerelle perimetrali e la realizzazione di due spiagge pubbliche» per complessivi 1,6 chilometri.

Ma con la colmata adibita ad attrezzature appunto per andare a mare. Entrambe le opzioni prevedono la bonifica degli arenili e del mare mediante «l’installazione di un capping subacqueo reattivo e passivo con la ricostruzione dell’habitat naturale». Nella sostanza tappetini di alghe e batteri che si “mangiano” gli idrocarburi. La colmata in se è sostanzialmente inerte e innoqua.

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