Carceri, appello dei garanti: «Reati minori, niente cella»

Il dossier di Ciambriello e don Palmese

Carcere
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di Giuliana Covella
Sabato 30 Dicembre 2023, 11:07
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Due anni fa aveva chiesto la somma di 2 euro a un automobilista per la sosta. Per questo un parcheggiatore abusivo di 25 anni, di origine nigeriana, è rinchiuso in una cella a Poggioreale per scontare il reato di estorsione. È uno dei 2.528 detenuti che nella nostra regione sono ristretti con residuo di pena da 0 a 3 anni. A tracciare la "radiografia in bianco e nero" del carcere in Campania nel 2023 sono il Garante regionale dei diritti delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, Samuele Ciambriello, e il Garante comunale di Napoli don Tonino Palmese.

Tre le principali richieste alle istituzioni: depenalizzazione dei reati minori, incremento delle misure alternative e limitazione dell'uso della custodia cautelare. In Campania sono 7.327 le persone ristrette, di cui 346 donne, 906 immigrati e 181 semi liberi.

A fronte di una capienza regolamentare nelle diverse carceri di 6.165 persone. I detenuti con condanna, pena inflitta, da 0 a 3 anni sono 757, di cui 98 con condanna fino a un anno, 235 da 1 a 2 anni e 424 fino a 3 anni. I ristretti con residuo di pena da 0 a 3 anni sono 2.528. Pertanto nella nostra regione vi sono 3.285 detenuti che scontano una condanna da 0 a 3 anni; su una popolazione di 7.327 detenuti, 1.312 sono in attesa di giudizio, di cui 66 donne e 1.246 uomini. E ancora 502 sono appellanti e 318 ricorrenti.

Definitivi, al 5 dicembre, 4.511. Sono allarmanti i dati illustrati dai garanti in merito al 2023, a cui si aggiungono quelli relativi ai tossicodipendenti, non dichiarati ma diagnosticati, che sono 1.400. Oltre ai circa 200 con sofferenza psichica di cui solo a Poggioreale 70 sono psicotici. «Propongo di istituire una sorta di task force tra Amministrazione penitenziaria, magistrati di sorveglianza e noi Garanti - dice Ciambriello - per verificare quante di queste 3.285 persone sono effettivamente impossibilitate ad accedere alle misure alternative». I numeri hanno riguardato poi una fascia particolare come i minorenni: secondo i dati aggiornati al 15 dicembre sono 52 quelli presenti a Nisida e 24 ad Airola. In Campania 35 minori sono accusati di omicidio, di cui 4 per omicidio consumato e 31 per tentato omicidio. Denunciati nel 2022 inoltre 104 minorenni per reati a sfondo sessuale, mentre 165 sono quelli presenti nelle comunità.

La soluzione per ridurre il sovraffollamento per Ciambriello è evitare il carcere se non c'è un reato grave. «Il mio appello va anche alla Direzione delle carceri - continua - alle aree educative: tirate fuori dalle matricole queste storie e verifichiamo d'intesa con i Garanti, il terzo settore, il volontariato come possiamo aiutare queste persone a vivere in una maniera alternativa le misure del carcere». Una delle maggiori criticità riguarda i suicidi: secondi i dati aggiornati al 28 dicembre, sono 5 nelle carceri campane (uno a Poggioreale, uno a Secondigliano, tre a Santa Maria Capua Vetere), più due morti naturali. «Se oltre al problema del sovraffollamento abbiamo una carenza di figure penitenziarie - ha concluso Ciambriello - ci potrà essere solo un aumento di sentimenti di frustrazione e tensioni».

Sul tema è intervenuto anche don Palmese: «I numeri rispecchiano situazioni assurde. Credo che nessuno di noi, vivendo in un Paese civile, possa permettersi di dire che se c'è un numero basso allora non c'è problema». Il Garante del Comune di Napoli ha chiesto dunque un'azione sinergica per trovare soluzioni serie: «Il numero dei volontari ci dice che c'è un pezzo di società e di cultura che non si ferma alla banale idea di carcerazione, ma va oltre con capacità di capire, soccorrere e accompagnare i detenuti».
 

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