«Un polo scientifico di monitoraggio sismico altamente specializzato, collegato con sofisticate strumentazioni all’Osservatorio vesuviano; e un museo in grado di coniugare la divulgazione con la ricerca e la promozione culturale in chiave turistica». Sono le caratteristiche cruciali, nell’ambito di una già migliorata e più efficace rete territoriale di analisi dei fenomeni geofisici e meteorologici in un’area fragile come l’isola d’Ischia, che consentono di fare un notevole balzo in avanti all’ambizioso progetto di valorizzazione dell’Osservatorio geodinamico di Casamicciola che tornerà ad avere un ruolo chiave nel panorama italiano per lo studio dei terremoti e delle realtà vulcaniche sempre attive.
Lo hanno sottolineato il sindaco Giovan Battista Castagna con il presidente del consiglio comunale Nunzia Piro; il presidente dell’Ingv, Carlo Doglioni; Francesca Bianco, direttore dell’Osservatorio vesuviano e Graziano Ferrari associato di ricerca dell’Ingv che hanno illustrato il piano di rilancio per l’antica e prestigiosa struttura creata dallo scienziato Giulio Grablovtiz dopo il grande terremoto del 1883, e di recente acquisita dall’ente locale che l’ha rilevata dal demanio, anche per sottrarla all’abbandono e all’incuria in cui versava da anni.
C’è infatti l’accordo tra l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia e il Comune di Casamicciola Terme; e, soprattutto, si è messo già all’opera il gruppo di lavoro ad hoc per curare le attività di verifica e coordinamento del protocollo sottoscritto: ne fanno parte, con Graziano Ferrari, anche Sandro De Vita, primo tecnologo dell’Ingv e Monia Maresci, responsabile del settore Beni culturali dell’Ingv; con i rappresentanti scelti dal Comune, Paolo Capuano, Parisio Iacono e l’architetto Giovannangelo De Angelis.