«A Castellammare caos e malcostume», l'ira dei commissari prefettizi

«A Castellammare caos e malcostume», l'ira dei commissari prefettizi
di Fiorangela d'Amora
Venerdì 29 Luglio 2022, 08:00 - Ultimo agg. 30 Luglio, 09:03
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«Interroghiamoci sul sentimento di legalità di questo popolo, in città vedo disordine, traffico e malcostume». Sono le parole di Raffaele Cannizzaro, il prefetto a capo della commissione straordinaria che da cinque mesi guida Castellammare. Per la prima volta nella sua storia l'ex Stalingrado del Sud ha vissuto l'onta dello scioglimento per infiltrazioni mafiose. In precedenza, altri commissariamenti c'erano stati (quattro negli ultimi dieci anni) per crisi politiche. Mai però la camorra ne era stata apertamente la causa.

Castellammare è città di camorra? Cannizzaro resta in silenzio pochi secondi, poi risponde serafico: «La Campania lo è ma non lo scopriamo oggi».

Eppure la commissione straordinaria lancia segnali chiari. Partendo dal luogo scelto per rompere il silenzio dopo il primo semestre di lavoro: il Circolo della Legalità. L'ex bar della camorra, confiscato e ritornato tra i beni comunali, è sede di associazioni impegnate contro il racket. La commissione ammette di aver trovato un Comune «con grossi problemi di gestione» e annuncia di aver completato la squadra di funzionari sovraordinati che aiuteranno a mettere ordine e ripartire. «Quando si arriva in un Comune sciolto per camorra ci si aspetta di trovare difficoltà amministrative. E qui ve ne erano molte - spiega Cannizzaro -. Il personale giovane è un dato positivo, ma questi ragazzi non hanno ancora maturato una cultura amministrativa. Se c'è un tessuto amministrativo fragile, e se c'è un'amministrazione fragile, all'esterno passa un messaggio di approssimazione».

Accanto al prefetto Cannizzaro siede Rosa Valentino, la funzionaria che assieme al vice prefetto Mauro Passerotti forma la commissione straordinaria. Di atti in questi primi mesi ne sono stati prodotti. Sono stati bloccati progetti «con grossi problemi e molto dispendiosi», ne sono stati portati avanti altri. «Abbiamo fermato la convenzione con l'Università Parthenope per la bonifica dell'arenile - prosegue il prefetto - perché nessun atto era stato prodotto in 18 mesi. Ma la spiaggia sarà bonificata e lo faremo con soldi comunali». Sospeso anche il Piano urbano di mobilità: «Prima vanno realizzate le strutture e poi anche spietatamente si potrà pretendere l'osservanza delle regole. Non posso pretendere se prima non offro i servizi». E infine, gli errori per il rifacimento del quartiere del Savorito. Il piano andrà avanti, ma modificato, sarà ampliata la parte riservata agli investitori privati. «Sono stati inseriti parcheggi, un albergo e il mercato, aumentando i fondi a disposizione ed eliminando quelli non utilizzabili legati al terremoto dell'80».

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Dopo cinque mesi, la sensazione dei commissari è quella di una Castellammare senza regole. «Girando per la città vedo molto disordine, comportamenti civici approssimativi, motociclisti scostumati», dice Cannizzaro. Proprio di questi giorni sono le foto di scooter che sfrecciano sui marciapiedi tra i pedoni. «E ci sono quartieri come l'acqua della Madonna - prosegue il prefetto - che hanno grosse criticità, dovute a scelte degli ultimi decenni». Insomma, a giudizio della commissione, i mali stabiesi sono frutto di una illegalità diffusa e dilagante, che nessuna amministrazione precedente è riuscita a scardinare. «Stiamo collaborando con la guardia costiera per liberare le aree demaniali, e di concessioni nuove per i chioschi non ne daremo». 

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