Sassaiola e molotov contro gli agenti,
a Castellammare torna la guerra dei falò

Sassaiola e molotov contro gli agenti, a Castellammare torna la guerra dei falò
di Dario Sautto
Venerdì 6 Dicembre 2019, 23:00 - Ultimo agg. 7 Dicembre, 09:23
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Prima la sassaiola, fitta, durata una trentina di secondi. Poi il lancio di una molotov innescata che, per fortuna, non è esplosa. A Castellammare la lunga notte dei falò della camorra è anche questo. Il raid è avvenuto nella tarda serata di giovedì in via Raiola, in un luogo scelto per accumulare legna in vista del falò illegale che alcuni giovani stavano organizzando per il rione Spiaggia. All’arrivo del personale della Am Tecnology, scortato dagli agenti del commissariato di polizia di Castellammare, alcuni adolescenti incappucciati hanno attaccato forze dell’ordine e operatori ecologici. Prima i sassi, poi addirittura una bottiglia incendiaria. Per fortuna non ci sono stati feriti né danni, ma i giovani teppisti sono riusciti a darsi alla fuga, su un muraglione che costeggia la stazione ferroviaria.

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La molotov è stata sequestrata dai poliziotti, che ora indagano agli ordini del dirigente Vincenzo Gioia per identificare i giovanissimi autori del raid. Le operazioni per la rimozione della legna sono proseguite senza ulteriori interruzioni, mentre in altri punti della città sono stati effettuati altri sequestri di legname. Se stasera è previsto il picco massimo di controlli, in concomitanza con la notte dell’Immacolata stabiese e i suoi tradizionali «fucaracchi» allestiti sull’arenile, nei vari rioni è in corso l’accumulo di legname di ogni genere per alimentare i falò illegali. Una vera e propria sfida allo Stato, che le forze dell’ordine e l’amministrazione comunale stanno cercando di evitare a tutti i costi. In due giorni la polizia ha già controllato 350 persone e perquisito una ventina di abitazioni di elementi di spicco dei clan D’Alessandro e Cesarano. Lo scorso anno, al rione Savorito, nel «bronx Faito», il boss della zona Salvatore Imparato «’o paglialone» aveva organizzato la festa illegale e trash, mentre sull’arenile era in corso quella autorizzata con le canzoni di Tony Marciano. Sul falò la camorra mise la sua firma: uno striscione contro i collaboratori di giustizia, dato alle fiamme sulla pira di legna insieme a un manichino impiccato. «Così muoiono i pentiti, “abbruciat”» era il messaggio, per il quale è stato condannato un nipote di Imparato (il giovane Francesco) ed è in corso il processo per altri due ragazzi.

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Ieri sera il sindaco di Castellammare ha lanciato un appello agli stabiesi: «Dobbiamo dimostrare che la nostra festa è tutt’altro che la festa della camorra e degli idioti. La notte dell’Immacolata è nostra, non è della camorra, degli stupidi, dei ladri di legna, di chi devasta i nostri boschi». Nonostante i divieti, i vari «comitati» di quartiere – fortemente permeati dagli interessi della camorra – stanno organizzando feste parallele con cantanti neomelodici e falò illegali. Francesco Merola al rione Cicerone e Tommy Riccio in via Rispoli sono i nomi scelti per «allietare» le feste illegali. Stesso copione anche a Gragnano: al Parco Imperiale sono previsti falò non autorizzato e concerto di Nando Mariano.

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