Napoli, cede il belvedere in via Orazio: Posillipo nel degrado e in gabbia

Napoli, cede il belvedere in via Orazio: Posillipo nel degrado e in gabbia
di Gennaro Di Biase
Sabato 28 Settembre 2019, 08:24 - Ultimo agg. 09:57
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La Napoli da cartolina si presenta con il lungo nastro arancione di un marciapiede off limits. Il belvedere di via Orazio, uno dei punti di osservazione più celebri e spettacolari del Golfo, è transennato per decine di metri. Intorno, tutta Posillipo soffoca tra cassonetti incendiati, malerba, aree savana, balaustre a pezzi, buche stradali, marciapiedi bombardati, discariche, «immondizia in strada e grave assenza di spazzamento» denunciate sia dalla Municipalità sia dagli occhi di turisti, residenti e commercianti.
 
Sono solo «due gli operatori ecologici» per un territorio di 23mila abitanti. L'incuria regna. Chi vive o lavora in zona non ha più nemmeno voglia di parlarne. Le denunce sul degrado posillipino sono state tante negli ultimi anni, ma non sono servite a niente. Via Petrarca, via Manzoni, via Orazio, via Posillipo, piazza Di Giacomo: l'incuria qui ormai è la norma e non l'eccezione. Purtroppo, fa parte del paesaggio.

Siamo all'altezza del devastato ingresso del dipartimento di Oncologia del presidio ospedaliero Pausilipon. Tubolari, edifici screpolati e vecchi tralicci accolgono i pazienti che ogni giorno arrivano qui da tutta la Campania. Il parcheggiatore abusivo on the road ha appena raccolto i sanpietrini saltati via dalla strada in una cassetta di plastica. «Li ho tolti - dice - perché potevano causare qualche incidente». Scene di vita quotidiana in una via Posillipo assolata e sola. Poco più in là, c'è il deposito abbandonato di Anm, da cui spuntano erbacce e immondizia, la stessa che si trova al sole in pieno giorno a 20 metri di distanza. Ancora due passi e si arriva in piazza Di Giacomo. Un albero transennato, giardini incolti, tranne in quei punti in cui le aiuole sono adottate da privati. L'asfalto iniziale della parte iniziale di via Manzoni è uno straccio. I quattro pini all'incrocio con via Petrarca sono pericolanti (e transennati) da più di 6 mesi.

Il belvedere di via Orazio è transennato per molti metri «da un paio di settimane», ricordano dal vicino bar Cimmino. I nastri arancioni stanno invecchiando e hanno ceduto in diversi punti. Ma i «panorami» di via Petrarca non se la passano meglio. All'altezza del Serpentone spiccano due campane bruciate nei giorni scorsi, intorno alle quali è nata una bella discarica con tanto di transenne. E i nastri arancioni sono di casa anche sulle balaustre: il belvedere è distrutto in almeno tre punti, e dove non è distrutto è nascosto spesso da degrado, erbacce e marciapiedi devastati. In sostanza, si fa prima a indicare il punto in cui il panorama è godibile: cioè di fronte alla sede dei Gesuiti (visitata dal Papa a giugno e meta dei bus City Sightseeing). Poi basta. Subito prima e subito dopo dei Gesuiti il Golfo di Napoli affaccia sul degrado.

Molti dei 23mila residenti di Posillipo sono sfiduciati. Le ragioni della sfiducia le spiega il presidente della I Municipalità, Francesco De Giovanni: «Il quartiere è abbandonato da molto tempo - dice - Ma negli ultimi anni il degrado ha superato ogni limite. Gli operatori ecologici sono soltanto due, su un territorio molto vasto. Le spazzatrici a motore transitano solo sui grandi assi viari senza, peraltro, una programmazione per i divieti di sosta che renderebbe il servizio efficace. Per mesi molte strade del quartiere non sono spazzate e si aspetta la pioggia per ottenere un po' di pulizia. Pioggia che, però, a causa dei rifiuti non raccolti, contribuisce ad occludere le caditoie. Insomma è un disastro, nonostante nel quartiere viga la raccolta differenziata porta a porta che, spesso, è vanificata dai prelievi che puntualmente saltano. Molte ringhiere, come in via Orazio e via Petrarca, sono pericolanti e imbrigliate da mesi con la classica rete arancione. Questo è lo spettacolo che si offre a turisti e residenti».
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