Medici e sanitari che sfilano con il drappo nero, come se fossero in lutto, di fronte all'escalation di raid, furti e aggressioni, specie nei confronti di chi svolge un ruolo nella delicata frontiera della emergenza. E non è solo questa l'unica nota dolente per chi esercita nella sanità campana. C'è il capitolo colpa professionale, altra spada di Damocle per tanti professionisti chiamati a fare scelte delicate in pochi frangenti, magari dopo turni massacranti e alle prese con strutture mediche poco attrezzate e "efficientate" dai dovuti investimenti economici. Sono anche questi i punti che verranno affrontati giovedì cinque ottobre nella sede dell'Ordine dei medici, da specialisti nel settore, tra medici, magistrati, avvocati e giornalisti. Una iniziativa fortemente voluta da Pasquale Ruffolo, medico chirurgo di Napoli, da sempre animatore di intensi dibattiti a proposito di ambiente, di rispetto del territorio (suo l'impegno sulle tante facce della cosiddetta terra dei fuochi), di tutela della delicata frontiera di chi rappresenta la sanità a Napoli e in Campania. Si parte alle nove con una sessione mattutina, cui farà seguito una sessione pomeridiana, sempre nella sede dell'Ordine dei medici, chirurghi e degli odontoiatri in via Riviera di Chiaia 9/C, che vedrà alternarsi giuristi, comunicatori e medici.
Interverranno nel corso del convegno il presidente dell'Ordine dei Medici Bruno Zuccarelli, il magistrato membro del Consiglio di Stato Sergio Zeuli, i medici chirurghi Pasquale Contaldi, Carlo De Werra e Antonio Gargiulo, Luigi Pastorelli (Schult'z Group), il pm della Procura di Napoli Ciro Capasso, l'avvocato penalista napoletano Guido Furgiuele, l'avvocato del foro di Milano Maurizio Hazan, il docente della Federico II Erik Furno, il magistrato Andrea Nocera, l'avvocato napoletano Valerio Esposito, e - ovviamente - il medico chirurgo e organizzatore del convegno in qualità di coordinatore scientifico Pasquale Ruffolo.
Ma da cosa nasce l'esigenza di un confronto a più voci sulla colpa medica? A spiegarlo è il dottor Ruffolo: "L'esigenza di un confronto nasce dalla contrazione sempre più marcata delle risorse economiche di sistema, mi riferisco a quelle risorse che dovrebbero permettere innovazione tecnologica.
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