«Noi scippati a Napoli, città bella
ma non vi torneremo mai più»

«Noi scippati a Napoli, città bella ma non vi torneremo mai più»
di Melina Chiapparino
Lunedì 8 Luglio 2019, 23:00 - Ultimo agg. 9 Luglio, 07:01
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«Amiamo Napoli ma non ci torneremo mai più». Nelle parole di Isabel e Andreas non c’è rabbia ma solo tanta amarezza che i turisti raccontano con la voce spezzata mentre descrivono il violento scippo subìto. La coppia svedese, arrivata in città una settimana fa, stava passeggiando su corso Umberto I, sabato pomeriggio, quando un giovane ha scaraventato a terra il 58enne per strappargli con forza la collanina d’oro che indossava. Non sono però le ferite sugli avambracci e la contusione all’anca a fare più male. Gli stranieri avrebbero dovuto trascorrere altri 7 giorni di vacanza e, invece, si sono ritrovati a preparare borsoni e valigie per tornare a casa. «Dopo quello che è successo non riusciamo a stare sereni e siamo veramente addolorati che questa meravigliosa permanenza a Napoli sia stata rovinata» spiegano i due, che non nascondono l’ammirazione e la simpatia per i napoletani.

 
​«Abbiamo scoperto una città meravigliosa, piena di bellezza e luoghi storici ma soprattutto siamo rimasti colpiti dall’accoglienza di questo popolo che ci ha incantato» aggiunge Isabel, 50enne di origini spagnole che da anni vive in Svezia. «Quando ho visto mio marito a terra e quel ragazzo che lo strattonava, mi è sembrato di piombare in un incubo - racconta la donna in lacrime - questo episodio ci ha ferito e non possiamo negare di avere paura». 

LO SCIPPO 
L’assalto criminale è durato pochi istanti in una delle strade principali del centro storico napoletano. «Ci avevano detto che corso Umberto I era una zona molto frequentata e tranquilla dove si poteva passeggiare serenamente a differenza di altre parti dove ci avevano consigliato di fare un po’ di attenzione - spiega Isabel - ad esempio, qualche giorno prima, eravamo stati nei Quartieri Spagnoli e non ci erano sembrati affatto pericolosi». Lo scippo è stato rapido e brutale. Un giovane ha finto di chiedere qualcosa alla coppia e subito dopo ha scaraventato a terra Andreas, strappandogli violentemente la collanina d’oro che aveva al collo. «In quel momento non ho capito nulla e ho avuto solo paura quando ho visto mio marito cadere e quel giovane che lo strattonava - racconta la donna - ho urlato ma mi sono sentita impotente mentre il criminale è stato raggiunto da un altro ragazzo a bordo di un motorino con il quale sono fuggiti via». Subito dopo il raid, il 58enne svedese zoppicava e Isabel non riusciva quasi a parlare per l’agitazione. 
«Ci hanno strappato via un oggetto prezioso ma soprattutto una collanina che aveva un valore affettivo a cui tenevamo molto - aggiungono i due - avevamo trascorso una giornata fantastica visitando Napoli sotterranea e mangiando la pizza, stavamo progettando altre visite da fare quando, improvvisamente, ci hanno strappato via la nostra felicità e serenità». 

LA SOLIDARIETÀ
A soccorrere la coppia di svedesi, cercando di tranquillizzarli e offrendo loro ristoro nel proprio bed &breakfast, è stata una cittadina che si è sentita coinvolta sia come napoletana che come imprenditrice. «Ho chiesto scusa a Isabel e Andreas e mi sono occupata di loro che erano completamente spaesati - racconta Giuliana Di Sarno, che gestisce la sua attività nei pressi di piazza Borsa - la mia categoria interagisce costantemente con i turisti e spesso ci accorgiamo che arrivano con un bagaglio di pregiudizi e paure ma questi episodi ci danneggiano». L’imprenditrice invoca maggiori controlli in zone ad alta densità di turismo. 
«Il vero deterrente sono i servizi - spiega Di Sarno, ex presidente della Terza Municipalità - i turisti si lamentano che manca la segnaletica orizzontale, mancano bagni pubblici e servizi per neonati e bimbi, rimangono sconvolti dai motorini selvaggi e spesso dall’immondizia, mancano trasporti pubblici che funzionano e adeguati controlli sui taxi». «Napoli è meravigliosa ma va aiutata - conclude - perciò chiediamo al Comune di incontrare noi operatori del settore per unire le forze, conosciamo bene le esigenze e le criticità che ci segnalano i turisti, bisogna correre ai ripari».
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