Coronavirus a Napoli, «cresta» sul prezzo di consegna a domicilio: Bellavia denuncia il rider

Coronavirus a Napoli, «cresta» sul prezzo di consegna a domicilio: Bellavia denuncia il rider
di Giuseppe Crimaldi
Domenica 3 Maggio 2020, 23:00 - Ultimo agg. 4 Maggio, 07:02
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Alla fine, per evitare il peggio, sono dovuti intervenire gli agenti della Polizia municipale. E meno male che erano sul posto, gli agenti coordinati dal capitano Gaetano Frattini: perché ieri mattina in piazza Francesco Muzii - nel cuore del quartiere Arenella - la situazione si è talmente surriscaldata da far saltare i nervi persino a Germano Bellavia, che prima di essere uno dei noti protagonisti della fiction “Un posto al sole” resta imprenditore ed erede di una delle più rinomate aziende dolciarie napoletane. C’era anche lui quando un addetto alle consegne a domicilio si è presentato per caricare il nuovo “ordine”. Peccato per lui che - nel frattempo - un’anziana cliente della pasticceria avesse chiamato protestando per il prezzo pagato per quanto aveva ordinato: 32 euro in più, rispetto al dovuto.

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I responsabili della caffetteria pasticceria che resta uno dei marchi più prestigiosi nella gastronomia partenopea sono rimasti basiti di fronte alle (giuste) osservazioni della ottuagenaria cliente: «Ma come, lo scontrino che mi avete consegnato marca 88 euro, e perché ho dovuto pagarne invece 120?». E aveva ragione, la signora. Da un immediato incrocio dei dati i titolari di “Bellavia” hanno intuito che a marciarci era stato il “corriere”, un 45enne regolarmente assunto nelle file di una notissima catena di distribuzione del cibo a domicilio. 
L’uomo - identificato e denunciato alla Procura dalla Municipale - non sarebbe nuovo a farsi “creste” sulle consegne. Spesso all’insaputa dei titolari di ristoranti, pizzerie e altri esercizi commerciali che possono consegnare cibo a domicilio. Già, perché in sole 24 ore di danni a Bellavia ne ha fatti almeno un paio. «Lo stesso corriere - spiega al “Mattino” Germano Bellavia - solo poche ore prima aveva estorto un sovrapprezzo ad un altro nostro cliente, sostenendo che l’aumento ingiustificato faceva parte della “mazzetta”. Assurdo, incredibile».

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Quando ci si rende conto di avere a che fare con i disonesti, specialmente se ci si mette la faccia come accade per un’azienda affermata e stimata, può capitare che saltino i nervi. Comprensibile. E naturalmente quando il rider presunto imbroglione si è ripresentato in pasticceria, dopo aver preteso sovrapprezzi non dovuti sulle consegne, ha trovato i titolari infuriati. Il tutto è successo, tra l’altro, in un orario di punta di una domenica nella quale tanta gente si è riversata in strada, nonostante i divieti. Di fronte alle legittime richieste di chiarimento da parte dei proprietari della pasticceria, il “pony express” ha iniziato a inveire, per poi dare in escandescenze. Ci sarebbe stato addirittura un tentativo di aggressione, evitato solo grazie all’immediato intervento dei vigili della Unità operativa del Vomero. Gli agenti hanno identificato il rider: la sua posizione adesso è al vaglio della Procura.. 
 


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Brutta storia, quella smascherata dai titolari di Bellavia. Per poco non si è arrivati alle mani, di fronte alla protervia del rider che negava l’evidenza. Ma il caso potrebbe non essere isolato. Diverse segnalazioni sono giunte a titolari di esercizi commerciali che possono garantire la consegna di generi alimentari a domicilio: con indicazioni precise che farebbero riferimento a “ricarichi” ingiustificati al momento della consegna del prodotto richiesto. «Dopo quello che è successo - dichiara Germano Bellavia - abbiamo deciso di garantire la consegna a domicilio dei nostri prodotti attraverso personale interno. Guai a demonizzare l’intera categoria dei riders, perché quanto è capitato a noi rappresenta sicuramente un’eccezione. Ma da domani le consegne a casa le garantiremo con dipendenti fidati».
 

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