Coronavirus a Napoli, il Covid Center di Ponticelli è pronto ma c'è il nodo dei medici

Coronavirus a Napoli, il Covid Center di Ponticelli è pronto ma c'è il nodo dei medici
di Ettore Mautone
Martedì 21 Aprile 2020, 08:00 - Ultimo agg. 22:42
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È pronto all'uso il Covid center di Napoli Est realizzato nei pressi dell'Ospedale del Mare. In pista i primi 48 posti allestititi sui 72 programmati 40 giorni fa, quando il decorso dell'epidemia in Campania sembrava drammatico. Oggi si registrano zero contagi e nessun nuovo decesso da Sars Cov2 a Napoli, terapie intensive che progressivamente si svuotano in Campania, Covid Hosptal, come quello di Boscotrecase, dove non ci sono più ricoverati. Ma quelli di Napoli est non saranno posti sprecati. «È vero - ammette il direttore generale della Asl Napoli 1 Ciro Verdoliva - oggi lo scenario è diverso ma non era possibile prevedere che, giunti al 20 aprile, la terapia intensiva non sarebbe stata più una priorità. Questo Covid center è stato progettato quando lo scenario preventivava un grave peggioramento della pandemia. La fase di discesa dei contagi avviene anche grazie alle decisioni rigorose del Governatore sul distanziamento sociale. Questo ospedale è modulare e si adatta all'offerta specialistica per pazienti affetti da Covid-19 affetti da altre patologie».
 

 

Un ospedale da 72 posti di cui si inaugurano i primi 48 di cui solo 12 di terapia intensiva e il resto, in moduli da 6, multispecialistici per affrontare emergenze cardiologiche, la dialisi, l'oncologia per i Covid positivi. Altre 24 unità saranno pronte per l'inizio della prossima settimana. La struttura, messa in piedi in 28 giorni, è un plesso modulare di prefabbricati costati circa 10 milioni. La mission del nuovo plesso, che aprirà il prossimo giovedì, è alleggerire il peso degli altri ospedali in cui dovessero transitare pazienti ordinari trovati positivi al Coronavirus. «Qualora in autunno dovessimo trovarci nel mezzo di una nuova ondata epidemica - aggiunge Verdoliva - questi posti saranno fondamentali». Moduli tutti singoli e a pressione negativa. Ieri mattina anche il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca ha fatto visita all'area: «Una struttura di avanguardia - ha dichiarato - fondamentale per combattere l'epidemia. Un altro miracolo amministrativo, senza squilli di trombe ma lavorando con concretezza e determinazione. Con le altre due strutture modulari di Caserta e Salerno, amplieremo a 120 unità i posti interamente dedicati al Covid 19 e potremo riprendere l'attività ordinaria negli altri ospedali».

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Oltre ai 12 posti di Rianimazione, che raddoppiano con quelli di subintensiva, ci sono 6 unità di Cardiologia, altrettante di dialisi, 12 di Onco-ematologia e infine 12+12 di degenza generica. Già montata una Tac è ora in fase di allestimento la sala di emodinamica. Lo scoglio da superare è quello del personale: per gli infermieri saranno utilizzate 34 unità precarie (da stabilizzare) e altre 54 (a tempo definito) da un avviso del Moscati e 37 Oss. Restano sul tappeto le incognite dei fabbisogni di Tecnici di radiologia e di specialisti di area medica e dell'urgenza di cui l'Asl è già carente. Si ipotizzano turni a rotazione da altri ospedali e lo scorrimento delle graduatorie. Delusi i sindacati della dirigenza medica poco coinvolti nella fase dell'emergenza. Non c'è tempo per i verbali e anche il Question-time, su alcuni nodi irrisolti, come la formazione del personale per le sub intensive, resta spesso senza risposta. Intanto al Loreto i 20 posti programmati di sub-intensiva anche se pronti non sono stati attivati. Serpeggiano i malumori nei medici di prima linea (anche per gli incentivi distribuiti a pioggia) che hanno sopportato il peso maggiore del picco della crisi e che si vedono ora sottrarre, come accade all'ospedale San Paolo, preziose unità infermieristiche servite a far funzionare le tende e i doppi percorsi.
 

Resta da affrontare il nodo della medicina del territorio. Ancora ieri a Fuorigrotta veniva segnalato il caso di un paziente affetto da linfoma sintomatico da una settimana in attesa di tampone con altri due familiari da testare. «I medici di Medicina generale stanno lavorando molto - assicura Verdoliva - abbiamo attivato le Usca, ieri a Napoli c'erano 12 unità in servizio (alle 5 iniziali ne sono state aggiunte altre della Croce rossa collegate con il laboratorio dello Zooprofilattico ndr) e abbiamo fatto 528 tamponi a casa. Abbiamo azzerato il pregresso e da domani (oggi ndr) dovremmo cominciare a rispondere in 24-36 ore».

Ieri sono stati cinque i morti in tutta la regione e 61 i nuovi positivi al test su 2.458 tamponi.
I test positivi hanno subito una live crescita rispetto all'andamento degli ultimi quattro giorni. 

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