Coronavirus a Napoli, l'ultimo messaggio del dipendente Anm morto: «Un errore andare al Nord»

Coronavirus a Napoli, l'ultimo messaggio del dipendente Anm morto: «Un errore andare al Nord»
di Elena Romanazzi
Mercoledì 25 Marzo 2020, 09:00
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Pochi mesi di lavoro e Ettore Spigno, 62 anni, coordinatore di esercizio nella zona orientale di Napoli, sarebbe andato in pensione. Dall'81 lavorava in Anm. È deceduto nella mattinata di ieri all'ospedale di Boscotrecase in seguito alle complicazioni del Coronavirus. Se n'è andato senza poter essere avvicinato dalla moglie, nè dalle figlie, che vivono al nord e che sono in isolamento.

 

Era partito il 5 marzo scorso proprio per andar a trovare le figlie, prima a Torino e poi a Firenze. Cinque giorni fuori da Napoli. Il 10 rientra e dal treno manda un messaggio, da bonaccione quale era ad un collega di lavoro. «Mi sa che avevate tutti ragione nel dirmi di non partire, non mi sento bene, un po' di tosse, raffreddore, qualche linea di febbre, meglio che non torno al lavoro magari mi sono preso il Coronavirus». Il messaggio era corredato di faccine scherzose, non ci credeva neanche lui. In ufficio non è mai rientrato. La situazione è andata peggiorando. E il tampone è risultato positivo. Ettore aveva qualche acciacco. Sposato da anni, era costretto a vivere in isolamento a casa, lontano dalla moglie, mascherina, guanti, tutte le precauzioni possibili e immaginabili. Ma la situazione peggiorava giorno dopo giorno. Il 17 marzo il ricovero in ospedale a Boscotrecase. In terapia intensiva. Gravi difficoltà respiratorie. Due giorni fa gli avrebbero dovuto somministrare il farmaco anti-artrite, il tocilizimab contro la polmonite da Covid-19, provato con ottimi risultati da Ascierto al Pascale, ma le sue condizioni erano già disperate, intubato, non è riuscito a superare la grave crisi respiratoria che lo ha portato via.

 



«Il sindaco di Napoli e la Giunta comunale si stringono al dolore della famiglia, della moglie e delle due figlie, in isolamento e separate da lunghe distanze, che non potranno accompagnare il marito e il padre nell'ultimo viaggio. Noi lo ricordiamo alle lunghe riunioni di preparazione per le Universiadi ad aiutarci con tanta professionalità, a riprogettare orari e movimenti del trasporto su gomma. Ringraziamo Anm che, come si conviene ad una partecipata del Comune di Napoli, è sempre vicina ai lavoratori e si farà carico dei funerali». Sono le parole del vicesindaco di Napoli e assessore ai Trasporti, Enrico Panini, appresa della scomparsa la notizia Spigno. Messaggio di cordoglio anche dal sindaco Luigi de Magistris: «Siamo vicini alla famiglia di Ettore Spigno, l'amministrazione comunale e l'azienda di trasporto pubblico esprimono il più profondo cordoglio per la scomparsa di Ettore e non mancheranno di sostenere la sua famiglia». Un dolore ci colpisce durissimo - scrive l'amministratore unico di Anm Nicola Pascale - con la notizia della perdita di Ettore. Tutta l'Anm si stringe in un abbraccio alla famiglia del nostro dipendente, assicurandogli tutta la vicinanza necessaria». Numerosi i messaggi di cordoglio anche sul suo profilo social. Messaggi commoventi dei suoi colleghi, giovani e meno giovani.
 

Sul fronte del trasporto pubblico restano ancora le criticità.
L'invito a non affollare i mezzi, in alcuni casi funziona, ma in altri resta ancora un problema, anche se la mobilità negli ultimi due giorni si è drasticamente ridotta. Ma ci sono ancora troppe persone alle fermate in alcune aree della città. Ed ora con il drastico taglio, come richiesto dal governatore Vincenzo De Luca, alle aziende del trasporto pubblico emergono le prime difficoltà. Soprattutto sulla linea 2 della metropolitana, quella gestita dalle Ferrovie. Sui tabelloni è una lungo elenco di «cancellato». Le attese dunque alle diverse fermate aumentano. Ieri c'è stato il caos a Montesanto, tutti fermi in banchina, con una distanza di sicurezza difficile da mantenere in attesa del convoglio, perché quando le attese arrivano a venti minuti, visto che comunque sono moltissime le persone che s recano al lavoro, inevitabile che sulle banchine si creino degli assembramenti. Che andrebbero a tutti i costi evitati, una volta per tutte. 

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