Coronavirus a Napoli, morte nella casa di riposo: ansia per i test a 27 nonni

Coronavirus a Napoli, morte nella casa di riposo: ansia per i test a 27 nonni
di Leandro Del Gaudio
Mercoledì 1 Aprile 2020, 08:30 - Ultimo agg. 13:32
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Stanno verificando le condizioni degli ospiti, lo stato in cui vivevano all'interno della struttura, ma anche le relative autorizzazioni a svolgere un servizio di ospitalità rivolto agli anziani. E non è tutto. Verifiche doverose anche sotto il profilo amministrativo, in attesa del verdetto dei tamponi, quelli somministrati a una donna anziana deceduta pochi giorni fa, ma anche ad altri ospiti della casa ospizio e, ovviamente, ad alcuni esponenti dello staff lavorativo.

Sono queste le prime mosse dei carabinieri del Nas, nell'ambito dell'inchiesta aperta all'indomani del decesso di una donna di 91 anni, che da tempo dimorava all'interno dell'ospizio di Fuorigrotta. Si aspettano gli esiti di ben 27 tamponi realizzati all'indomani del decesso della signora, test richiesti a viva voce da parte dei vertici della stessa dimora aperta agli anziani
 

 

Indagini doverose, all'indomani della segnalazione fatta dai responsabili della stessa struttura, che spiegano di essere stati costretti a chiamare il 113, pur di ottenere la somministrazione dei test del corona virus su altri ospiti e sullo stesso personale che ha lavorato a contatto con la donna deceduta.

Un'indagine che va raccontata a partire da una premessa: si tratta di una serie di accertamenti doverosi, che non corrispondono ovviamente a indizi di colpevolezza nei confronti del management della struttura. Ma proviamo a ricostruire quanto avvenuto negli ultimi giorni all'interno de La casa di Mela, una casa albergo per anziani in via delle Scuole pie, non lontano dallo stadio San Paolo: una realtà offre un servizio pubblicizzato per altro su un sito internet, che ha una insegna fronte strada, che vanta riconoscimenti anche in seno alla pubblica amministrazione (dal momento che in questi anni sono stati condotti progetti anche all'ombra del comune di Napoli).
 

Tutto parte la scorsa settimana, quando una ospite di 91 anni presenta febbre alta e difficoltà respiratorie. Viene allertato il medico di base, poi il 118, che decide di non ricoverare la donna, alla quale non viene sottoposto il tampone per il corona virus. Purtroppo, la donna muore sabato pomeriggio, mentre domenica vengono allertati i numeri dell'emergenza per segnalare una serie di criticità: in sintesi, viene spiegato che anche altri ospiti della casa albergo presentano sintomi di influenza. Anche in questo caso, però, non arrivano i controlli richiesti e non è possibile effettuare i tamponi sui pazienti e sui dipendenti della casa privata.

Stando a quanto riportato invece in una nota stampa diramata ieri sera dall'avvocato Vittoria De Iorio, per conto del management della struttura, era stato necessario chiamare la polizia, rivolgersi al 113, pur di ottenere l'intervento dell'autorità sanitaria. Prima l'intervento della polizia, poi una lettera alla Asl Napoli uno, scattano i controlli e i relativi tamponi, uno dei quali somministrato anche alla donna deceduta. Fatto sta che tre ospiti della struttura di Fuorigrotta vengono spostati in un altro centro, mentre si attendono gli esiti di ben 27 tamponi.

 

Una sorta di corsa contro il tempo, anche alla luce di quanto avvenuto in altre cliniche o centri di ricovero privati per anziani. Ricordate i casi nell'Avellinese e nel Beneventano? E la clinica nella zona di Madonna dell'Arco? Sono realtà in cui il corona virus è entrato e ha provocato danni enormi, di fronte all'età avanzata degli ospiti delle rispettive strutture. Intanto, a Fuorigrotta c'è un clima di attesa e di quarantena. Sono molti i cittadini che abitano nei pressi della casa albergo a ricordare l'alto livello di professionalità raggiunto dall'intero staff di La casa di Mela, ma che in queste ore si interrogano su una potenziale esposizione al contagio.

Ma ora la parola passa ai sanitari dell'Asl, cui spetta il compito di verificare la presenza di altri casi di contagio all'interno della dimora privata di Fuorigrotta, mentre spetta ai militari del Nas di controllare se tutte le procedure e le norme igienico sanitarie fossero state rispettate.

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