Coronavirus a Napoli, c'è un'altra vittima: morto 67enne di via Petrarca a Posillipo ricoverato al Cotugno

Coronavirus a Napoli, c'è un'altra vittima: morto 67enne di via Petrarca a Posillipo ricoverato al Cotugno
di Maria Pirro
Venerdì 13 Marzo 2020, 12:00 - Ultimo agg. 14:14
5 Minuti di Lettura

Il coronavirus fa un'altra vittima, la prima tra i pazienti al Cotugno. È un 67enne di via Petrarca a Posillipo trasferito il 9 marzo scorso direttamente in terapia intensiva. In Campania sono 222 i contagiati in totale, di cui 42 certificati ieri su 147 test eseguiti. Tra loro, c'è anche un bimbo di 8 anni. E un altro medico del Cardarelli, 4 i casi nello stesso ospedale, per due scatta il ricovero: un professionista stimato, già in isolamento a casa, finisce in rianimazione alla Federico II; mentre i pazienti del suo reparto vengono trasferiti per la sanificazione delle stanze. «Precauzioni adottate in neurochirurgia e in una medicina, dopo le operazioni già effettuate in utic e al pronto soccorso, dove sono stati seguiti due pazienti affetti da Covid-19», spiega il manager Giuseppe Longo, impegnato nel coordinare i tanti interventi. «L'assistenza non può fermarsi». Ma è dura, durissima per i camici bianchi. «In mattinata ho sentito il medico che si è aggravato al punto da dover essere intubato: si è reso conto da solo della necessità delle cure in ospedale», dice Giuseppe Galano, responsabile del 118 e componente dell'unità di crisi in Campania, invitando i colleghi, «ultimo baluardo», a «stringere i denti».
 

 

Nel giorno in cui si registra un aumento significativo dei contagi (ma anche dei test effettuati), il governatore Vincenzo De Luca chiede l'intervento dell'esercito contro gli irresponsabili. «Continuano a registrarsi ancora assembramenti dei cittadini e trasgressioni alle prescrizioni che sono state imposte in sede nazionale e regionale», avverte. Di qui la richiesta di un «impegno straordinario delle forze dell'ordine e la presenza dell'esercito quali misure ormai indispensabili», l'Sos al premier, ai ministri di Interno e Difesa e al capo della Protezione civile. Meno di cento le denunce ieri nell'hinterland partenopeo, trovati aperti dai carabinieri un centro scommesse a Ponticelli e un ristorante a San Giuseppe Vesuviano. Due napoletani sono stati fermati sulla Statale per Vasto con l'attrezzatura da pesca, 15 chili di polpo e 51 chili di cernia. «Le misure adottate, a tutta evidenza, non possono rivelarsi efficaci se non vengono garantiti capillari controlli e se non si irrogano le necessarie sanzioni», incalza il governatore Vincenzo De Luca. Ma il sindaco Luigi de Magistris sostiene: «Napoli sta dando grande prova di maturità e di responsabilità». E aggiunge: «Forza e coraggio, stiamo andando nella direzione giusta».

LEGGI ANCHE Napoli città chiusa: cento denunciati tra partita a carte e calcetto

Cancelli sbarrati, intanto, in parchi urbani e nelle ville comunali, dal Virgiliano al Lungomare. È quanto prevede l'ultima ordinanza De Luca emanata ieri dopo il decreto del premier. Nel provvedimento è ribadita anche la chiusura dei servizi di ristorazione fino al 25 marzo, ed è puntualizzato che supermercati e altri esercizi di beni di prima necessità possono effettuare consegne a domicilio «solo di prodotti confezionati e da parte di personale protetto con appositi dispositivi di protezione individuale». È responsabilità dei Comuni e dei Piani sociali di zona «garantire l'assistenza ai singoli cittadini indigenti e/o soli». Sono consentite le attività di assistenza agli indigenti e le attività di volontariato che prevedono l'aiuto alimentare e farmaceutico. Dimezzati i servizi di trasporto pubblico su ferro e su gomma, limitazioni nei collegamenti via mare. Lo prevede un'altra ordinanza De Luca, firmata dopo una riunione con le aziende del settore. «Ognuna rivedrà i propri programmi garantendo massima attenzione ai pendolari, ai collegamenti con le periferie» e «tutti i servizi che supportano il trasporto degli operatori sanitari». Anm verso la riduzione del 40 per cento delle corse dei bus. Il piano Eav, allo studio, prevede metro e Circum dalle 6 alle 11 e dalle 15 alle 20, con uno stop dunque tra le 11 e le 15 e dopo le 20, e l'azienda è anche chiamata a fare i conti con «un crollo degli incassi, inferiore ai 10mila euro rispetto a una media di 80mila» nella giornata di mercoledì. A proposito dello stop al trasporto a casa dei pasti. Confesercenti Campania e Molise, con Vincenzo Schiavo, chiede «maggiore chiarezza»: «Per esempio: un albergo è chiuso o è aperto? Per le persone che lavorano in albergo, per coloro che hanno genitori in ospedale lontano da casa come si procede? Mica possiamo cacciarli?». Intanto, la Regione sospende pure «le scadenze relative ad alcune istanze in materia di Edilizia residenziale pubblica e sociale». In particolare, slitta al 27 aprile il termine per la presentazione delle istanze per il contributo agli affitti. Fino a questa data, «tutti gli aspiranti beneficiari potranno sanare gli errori materiali eventualmente nelle domande on-line finora inviate». Ne risultano 23434 al 12 marzo.
 

Cresce la paura tra gli operai. Diventano due i contagi ad Avio Aero, punta di eccellenza di Pomigliano d'Arco; mentre il sindaco di Castellammare di Stabia Gaetano Cimmino scrive a Fincantieri per manifestare preoccupazione sulle condizioni di lavoro anche in un'altra impresa di punta e «la difficoltà di rispettare la distanza di un metro tra una persona e l'altra», ricordando i casi positivi nei siti di Marghera e Muggiano, chiedendo di valutare la «sospensione temporanea delle attività e l'utilizzo di ammortizzatori sociali».
Sollecitano nei luoghi di lavoro «tutte le misure necessarie a garantire» anche i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil di Napoli,. Gli operai della Whirlpool Napoli sono invece protagonisti di un gesto di solidarietà questa mattina vanno a donare il sangue, che manca. Una navetta porterà i volontari all'Ospedale del Mare e uno striscione sul ponte adiacente la fabbrica strillerà: #andràtuttobene.

© RIPRODUZIONE RISERVATA